Quando alla cassa il maleducato è il cliente

AA

Scrivo questa lettera per chiarire le idee a quella larga fetta di clienti «rabbiosi sempre» che frequenta centri commerciali, negozi di elettronica, supermercati ecc. ecc., e per lanciare un appello ai colleghi del commercio perché raccontino dei maltrattamenti che subiscono quotidianamente affinché ci si renda conto della diffusione di questi ignobili comportamenti. Non parlo quindi del problema ormai divenuto a voi noioso del negozio sempre aperto e del fatto che non abbiamo più una vita, a questo, grazie all’inutilità dei sindacati ho rinunciato o almeno il problema è inferiore a quello del mancato rispetto della gente che lavora. Preciso quindi agli ottusi, che quando una cassiera chiude la cassa è perché ha finito il turno o così le è stato comandato, non è facoltà della cassiera potersi muovere senza autorizzazione quindi per cortesia recatevi all’altra cassa con eleganza senza insultare e senza sguardi minacciosi. Se in cassa un articolo passa ad un prezzo diverso da quello esposto siate così illuminati da capire che non è colpa dell’addetto/a cassa ed abbiate il coraggio di prendervela con chi di dovere. Quando siamo gentili ma ci scappa un sorriso di meno, sappiate che forse siamo malati, stanchi, maltratti e soprattutto innocenti relativamente al fatto che vostro marito/moglie vi ha messo le corna, che vostro figlio sia disoccupato od un lobotomizzato da Play Station o che vi siate indebitati per comprarvi l’ultimo inutile modello di iPhone. Abbiate un minimo di empatia e starete meglio anche voi, visto che già normalmente ci carichiamo dei vostri pesi, spesso arrivate con già prefisso l’obbiettivo di litigare e prediligete le donne come vostre vittime, ma a tutto c’è un limite ed il fatto che spendiate dei soldi nel negozio dove lavoriamo non ci rende i vostri zerbini. Reagite contro i veri responsabili del vostro disagio sia quando acquistate male che nella vita quotidiana, non si insulta l’addetta alla gastronomia se non ha tolto il grasso dal prosciutto, anche perché dietro quel banco potreste trovare qualcuno che decide di denunciarvi per diffamazione, ingiuria o tutto quello di cui purtroppo quest’umanità disumana è capace!

// Lettera firmata

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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