Qualità della vita: l’eccellenza di Manerbio
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Da qualche tempo mi riferiscono di alcune semplicistiche analisi di portatori di interessi parziali che potrebbero mettere in cattiva luce la nostra cittadina di Manerbio. Considerata la già difficile situazione economica sarebbe invece opportuno valorizzare Manerbio per le numerose sue qualità anche al fine di renderla più attraente a chi volesse venirci ad abitare o a chi volesse investirci i propri denari (il recente aumento dell’addizionale Irpef approvato dalla Giunta Alghisi di certo non aiuterà e sarà causa probabilmente di ulteriori conseguenze negative). L’occasione è la recente e analitica pubblicazione del «Rapporto Brescia 2013» contenente 42 indicatori statistici, riferiti agli anni 2011 e 2012, dedicato alla qualità della vita nei 33 comuni bresciani con più di 10.000 abitanti, elaborato dal ricercatore Elio Montanari e che vede il Giornale di Brescia e l’Ubi Banca tra i promotori. La classifica generale che da conto delle classifiche parziali (popolazione, ambiente, economia e lavoro, tenore di vita, tempo libero e socialità, servizi e sicurezza) riporta che il Comune con la migliore qualità della vita è Nave, seguito da Salò, Gardone Valtrompia e Manerbio: per me è stata una bellissima notizia in quanto colloca la mia città, di cui ero sindaco in quel periodo, tra le prime quattro eccellenze della nostra provincia. Secondo me, i due dati più eclatanti sono che Brescia è solo al nono posto pur essendo al 26° posto a livello nazionale e che fino a metà classifica non si registrano scarti consistenti. I punti di forza di Manerbio sono: la qualità dell’acqua, i teatri, le banche, il basso costo delle case, la gestione dei rifiuti, la ridotta disoccupazione, le risorse, il ridotto numero dei furti nelle case etc. etc. I punti di debolezza sono: la ridotta espansione demografica, la limitata natalità, l’indice di vecchiaia etc. etc. Naturalmente il fatto che Manerbio abbia raggiunto il quarto posto, per la qualità della vita, con indicatori che si riferiscono agli anni in cui ricoprivo la carica di sindaco potrebbe essere del tutto casuale. Come casuale è il fatto che le dimissioni dei Consiglieri Comunali che hanno provocato lo scioglimento del Consiglio comunale siano precedenti alle gravi crisi aziendali dell’Agfa e delle Confezioni Manerbiesi che determineranno notevoli difficoltà sociali. D’altra parte, i manerbiesi sanno come mi sono battuto per l’insediamento di nuove attività. Le certezze stanno nel fatto che la mia Amministrazione ha, almeno, mantenuto la ragguardevole posizione, senza accendere nessun mutuo e avendo ridotto di almeno 6 milioni di euro il debito complessivo del Comune e che finora contrariamente a quanto fatto in altri Comuni, la Giunta Alghisi non ha ritenuto di interrogarsi sul futuro di Manerbio analizzando, con un incontro pubblico, gli indicatori messi a disposizione dall’intelligente studio. Pertanto ringrazio il Giornale di Brescia e l’Ubi Banca del serio rapporto elaborato e mi auguro, per Manerbio, di mantenere tale patrimonio sociale o migliorarlo nei prossimi anni. Cesare Meletti Manerbio
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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