Pronto soccorso pediatrico: priorità ai casi più gravi

Con riferimento alla lettera «Pronto soccorso pediatrico, quante carenze», pubblicata ieri sul Giornale di Brescia, l’Asst Spedali Civili di Brescia, nel rammentare che il nostro Pronto soccorso pediatrico ha una media di circa 36.000 accessi all’anno (struttura con il più alto numero di accessi in Lombardia), ritiene corretto e doveroso precisare quanto segue: - ogni piccolo paziente viene valutato da un nostro medico. Circa il tempo di attesa, senza alcun riferimento al caso specifico segnalato dalla lettrice, facciamo rilevare che molti accessi al Pronto soccorso pediatrico sono inappropriati o, comunque, non caratterizzati da situazioni di urgenza. Gli accessi relativi a queste ultime settimane, contraddistinte da un numero elevato di giornate festive, pur essendo nella media del periodo (un centinaio al giorno), sono stati caratterizzati da un andamento discontinuo; in ogni caso, il tempo medio di attesa prima della valutazione del medico è stato di 75 minuti (considerando tutti i codici di triage), a sottolineare la competenza e la rapidità di valutazione anche dei cosiddetti codici minori; - in relazione a quanto ipotizzato circa vie preferenziali legate a «chi ha le conoscenze giuste, le possibilità economiche, le relazioni personali» respingiamo risolutamente tale affermazione. Nel nostro Pronto soccorso l’unico criterio di priorità è legato alle esigenze cliniche del bimbo e a null’altro; - per quanto riguarda l’acqua e il cibo, desideriamo ricordare che, a pochi metri dalla sala d’attesa del Pronto soccorso pediatrico, è presente un distributore automatico funzionante e ben fornito; - i cartoni animati trasmessi in televisione al Pronto soccorso pediatrico sono adatti alla fascia d’età dei pazienti che accogliamo e l’obiettivo è quello di poter far vivere l’attesa ai bambini nel miglior modo possibile, regalando loro qualche minuto di spensieratezza; - qualora si verificassero momenti di confusione o situazioni di emergenza, il nostro personale cerca di fare sempre il possibile per garantire un ambiente sereno ai pazienti e ai loro familiari. Cogliamo l’occasione per comunicare che è in programma un intervento migliorativo degli attuali spazi con inizio dei lavori previsto per l’estate. Tale ristrutturazione permetterà una più adeguata separazione fra i codici di maggiore gravità e i codici minori, assicurando anche un maggior conforto ai bambini e ai loro accompagnatori. Ci rendiamo sempre disponibili ad un confronto diretto con la lettrice qualora fosse richiesto. Ricordiamo, inoltre, che l’Asst Spedali Civili di Brescia attraverso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico è sempre disponibile a rispondere alle istanze dei cittadini.
Asst Spedali Civili di BresciaHo visto la lettera della mamma che si descrive indignata per quella che lei ritiene totale inadeguatezza del Pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Civile di Brescia. Sento la necessità di esprimere il mio dissenso. Sono un’ex insegnate della scuola dell’infanzia ora nonna di cinque nipoti. Con quattro di questi ho avuto, in questi ultimi anni, occasioni di entrare in Pronto soccorso in sostituzione delle figlie che lavoravano. Posso solo dire di aver avuto in tutti e quattro i casi esperienze totalmente diverse: ottima accoglienza, ambienti colorati e rasserenanti, calma e gentilezza del personale, uniti a grande professionalità. Non mi permetto di svalutare la preoccupazione della signora, probabilmente ha trovato un momento di massima tensione per arrivi di emergenze particolarmente gravi. Vorrei solo riportare i toni ad un messaggio che sento necessario, per riattribuire giusto equilibrio e non creare inutili e dannosi stati d’animo d’ansia nei genitori dei piccoli. Il descrivere questa realtà come un girone infernale dantesco, mi pare assolutamente ingiusto e fuorviante, per una struttura che tutti i giorni con grande impegno svolge un enorme servizio, fondamentale per tutti noi. Personalmente posso solo ringraziare i responsabili e tutto il personale medico e para-medico.
Laura CorradiniCarissimi, nel commentare la lettera di ieri abbiamo scritto che, considerate le parole forti di denuncia, non toccava a noi una risposta, bensì ai diretti interessati. Oggi, di repliche, ne registriamo addirittura due. Le pubblichiamo altrettanto volentieri, riservandoci la possibilità nei prossimi giorni di approfondire la questione, da terzi, poiché la qualità del servizio sta a cuore a tutti e tutti abbiamo a cuore che medici e personale sanitario lavorino nelle migliori condizioni possibili, per il bene dei più piccoli e dei loro genitori. (g.bar.)
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