Pronto soccorso odontoiatrico Una vera eccellenza

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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A seguito di un’estrazione dentale, a distanza di due giorni è subentrata una forte perdita di sangue alle gengive. Nonostante vari tentativi di fermarla non cessava. Ecco comparire la paura, alle 22 di corsa al Pronto soccorso di Iseo, il personale addetto si prodiga diligentemente e con gentilezza, purtroppo senza risultati, mi consigliano di recarmi al Pronto soccorso odontoiatrico del Civile, è quasi l’una di notte, non mi rimane che partire per Brescia.

Mia moglie, non abituata a guidare di notte, con coraggio si mette alla guida, passiamo la Mandolossa, via Oberdan ed ecco finalmente l’Ospedale. Nel frattempo sempre inutilmente continuo a tamponarmi la gengiva, entriamo dall’ingresso principale, ecco il Pronto soccorso odontoiatrico, la paura si è trasformata in terrore, già mi prefiguro una lunga attesa. Suoniamo il campanello, dopo un minuto la porta si apre, un’infermiera gentilissima ci accoglie e dice di aspettare, mi guarda, capisce che sono nel panico. «Stia tranquillo, chiamo il dottore» dice, nessuna attesa, ecco arrivare un giovane dottore accompagnato da un collega.

Breve esposizione dei fatti, firma di documenti, mi fa stendere sulla poltrona, ed è qui che il giovane medico diventa un amico che mi rassicura come se mi avesse sempre conosciuto, mi chiama per nome e mi tranquillizza, la paura svanisce, procede con professionalità descrivendomi quello che è successo e come sta intervenendo, il suo giovane viso è su di me, il suo sguardo è gentile e comprensivo, basta una mezzora, l’emorragia si ferma, aspetto dieci minuti, ora non ho più paura.

Non so come ringraziare lui, il suo assistente e l’infermiera, prometto di farlo pubblicamente: lui è il dottor Davide Maria Rota - dirigente odontoiatra, credo abbia un terzo della mia età, ma la sua professionalità e generosità non ha età né prezzo, un esempio di giovani che danno il meglio di se stessi.
Romano Roberto Benedini
Adro

Caro Romano,

abbiamo seguito il suo racconto passo passo, vivendolo proprio, tanto che su quella poltrona da dentista pareva di esserci noi, nostra era l’apprensione, poi il timore, infine il panico, così come nel finale ci siamo rilassati e c’è spuntato un sorriso.

Grazie a lei allora per il racconto e più ancora al dottor Davide Maria, che avrà un terzo della sua età e un mezzo della nostra, ma regala a tutti noi ciò che oggi è più raro e dunque prezioso: fiducia (in risposta e di contrappeso anche alla lettera di ieri, dei coniugi con figli e nipoti, gabbati dalla finanziaria farlocca).

Un abbraccio anche a sua moglie, coraggiosa nel mettersi di notte alla guida. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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