Pronto soccorso Motivi della crisi e possibili rimedi

Lettere al direttore
Lettere al direttore
AA


Il crollo degli specializzandi in Medicina d’urgenza è una conseguenza, non la causa, della crisi dei servizi di Pronto soccorso ed Accettazione degli ospedali.

La soluzione non è certo solo di natura economica anche perché non è possibile differenziare gli stipendi degli ospedalieri oltre un certo limite. I Pronto soccorso sono in crisi ormai da anni perché sono la porta di accesso degli ospedali ed assommano le criticità del territorio con quelle degli ospedali: le prime sono soprattutto dovute all’incapacità del territorio di far fronte alle piccole/medie urgenze che non sono di competenza dei Medici di medicina generale. Non per niente i pseudo pronto soccorso privati cercano di dare risposta a queste esigenze dei cittadini. Questa criticità potrebbe essere parzialmente risolta dalle future Case della Comunità e dagli Ospedali di Comunità, ma non mi pare che la loro attività sia ancora stata ben centrata su questo tipo di necessità/offerta; le seconde sono in gran parte dovute al taglio dei letti specie nei reparti di Medicina e Chirurgia Generali con la conseguenza che i cittadini che necessitano di ricovero (funzione di Accettazione dei Pronto soccorso) restano in attesa che si liberi un posto letto nello stesso ospedale o in altre strutture. Inoltre le consulenze e i servizi interni all’ospedale in favore dei pazienti in Pronto soccorso per i casi non meritevoli di ricovero sono spesso lenti, con tempi lunghi di attesa. Entrambe le situazioni determinano l’intasamento dei Pronto soccorso stessi ed il soggiorno dei pazienti per molte ore e a volte per più giorni (questo per fortuna non è normalmente il caso degli Spedali Civili).
Francesco Falsetti
Presidente Umi

Caro Francesco,

in una vecchia pubblicità si sosteneva che scartata la «testa» e la «coda», rimaneva eccelso il «cuore» del prodotto, in quel caso una grappa. Della sua lettera la parte centrale ci limitiamo a riportarla, fidandoci dell’esperienza che ha in materia, lasciando aperta la possibilità a chi ha opinioni competenti di aggiungere elementi e alimentare il dibattito. Mentre è la «coda» del discorso a consolarci, quando dice che il Civile non è l’ospedale peggiore, così come a convincerci è la «testa», la considerazione che il crollo degli specializzandi in Medicina d’urgenza sia una conseguenza e non la causa della crisi dei Pronto soccorso. Come suggeriva Saint Exupery, infatti, se si vuole costruire una nave prima occorre risvegliare negli uomini «la nostalgia del mare lontano e sconfinato». Parimenti, se si desiderano avere giovani specializzandi in Medicina d’urgenza occorre far capire quanto importante essa sia e, di conseguenza, creare strutture efficienti che consentano di applicarla. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato