Piante e parchi. Una piccola azione dal valore gigante

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Sono un frequentatore del Parco Ducos, e quando passeggio con mia moglie, guardiamo le tante piante che ci sono. Passando accanto ad ognuna ci chiediamo che tipo di pianta è, avrà un nome, una storia, un’origine? A questo punto, chiedo a chi è responsabile dei parchi, perché non mettono dei cartellini accanto o appesi, con il nome e le caratteristiche. Sarebbe una scuola di botanica per grandi e ragazzi. Si parla tanto di cultura, di inquinamento, e allora sarebbe un modo per far conoscere e a far capire l’importanza delle piante per la salute dell’ambiente e delle persone. Si potrebbe fare questo in tutti i parchi, e non penso che ciò possa portare dissesto alle casse comunali.

Severo Zanetti

Caro Severo, sottoscriviamo la sua lettera in pieno, essendo per primi noi contenti quando camminando per parchi e boschi cittadini troviamo cartelli che indicano nome e dettagli di questa o quell’essenza. Informazioni che soddisfano una curiosità, ma altresì contribuiscono a qualcosa di molto più alto: la formazione di una cultura. È conoscendo, infatti, che si impara a rispettare e a prendersi cura del mondo che ci sta attorno. Rilanciamo dunque il suo appello, confidando che qualche amministratore attento lo raccolga. Sarebbe anch’esso il mettere a dimora un seme. Un seme di cultura appunto. P.S. Su questo argomento un insegnamento ci viene dal nostro collega Francesco, che ci ha mostrato una foto scattata a Taipei, capitale di Taiwan. Là tutti gli alberi, sia nei parchi, sia lungo i viali, hanno una placchetta metallica con un QR Code che rimanda ad una pagina internet contenente tutte le specifiche dell’essenza arborea in questione, dalla specie e varietà alle informazioni sull’età, ubicazione e quando è stata piantata. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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