Perché il mercato di Bedizzole è andato in crisi

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Vi ringrazio per questa opportunità, anche a nome degli ambulanti che frequentano il mercato del sabato pomeriggio di Bedizzole, con cui mi permettete di evidenziare un problema riguardo il pagamento dello sporco da noi prodotto durante lo svolgimento del mercato stesso e la sua ricollocazione la domenica mattina, come era un tempo. Purtroppo infatti nonostante il pagamento puntuale e corretto di quanto dovuto per ogni nostra postazione, l’amministrazione non ci mette in condizione di versare lo scarto e lo sporco nelle apposite calotte, non dotandoci né della chiavetta elettronica, né dei sacchetti dello sporco, che dobbiamo autonomamente procurarci e smaltire. Devo dire che tale fatto ha colpito l’opinione pubblica, moltissime persone dell’ambiente mi fermano per commentarlo, anche perché la raccolta differenziata sta molto a cuore alla gente. Mi confronto su questo anche con molte persone che non conosco e quasi sempre il discorso scivola sul mercato di un tempo di Bedizzole, i più vecchi del paese mi raccontano di ciò che era, uno dei più vecchi della Provincia di Brescia, dei più frequentati, anche perché si svolgeva la mattina della domenica. Moltissimi visitatori venivano dai paesi limitrofi, la Messa era molto più frequentata, la chiesa era stracolma. Finita la Messa ci si riversava per il mercato ad aggregarsi con amici e conoscenti, era una sorta di festa di paese. Il Comune di Bedizzole per tale mercato ha tra l’altro ricevuto dalla Regione Lombardia un cospicuo contributo, quantificabile in circa 40mila euro. Poi, malauguratamente e nonostante il buon funzionamento, fu spostato al sabato pomeriggio, scelta rivelatasi infelice, in quanto d’inverno alle ore 16.30 è già buio e d’estate il mercato del pomeriggio costringe a esporre e passeggiare su un asfalto dove si superano i trenta gradi centigradi. I banchi migliori sono man mano andati via e si sono spostati su altre piazze quali Salò, Asola e Brescia in Piazza Loggia.
Bedizzole è rimasto pertanto sguarnito dei banchi migliori, a rimpiazzarli hanno provveduto colleghi extracomunitari che vendono però quasi tutti gli stessi articoli, per la maggior parte bigiotteria e vestiario di scarso valore e si accontentano di un ricavo minimo che squalifica il lavoro e l’impegno di tutti. È diventato da tempo un mercato etnico, mancano i banchi più agognati dai clienti, come la gastronomia con pollo arrosto, pesce fritto, alimentari, maglieria, accessoristica e vestiario di qualità superiore. Attualmente è chiamato il mercato delle ombre. Bedizzole avrebbe bisogno di un mercato ben assortito, più curato nella scelta dei banchi e ricollocato alla domenica mattina, vista la tendenza della gente a fare la spesa in tale giorno. Di riflesso godrebbero dell’afflusso di nuove persone tutti i bar e le attività commerciali. Attualmente ci sono moltissimi negozi e punti vendita in centro chiusi, di domenica si vede qualche anima dopo la Messa o davanti ai bar più prossimi alla chiesa nell’ora dell’aperitivo, il resto del giorno è puro deserto. A Bedizzole ci sono moltissime attività culturali, sociali, sportive, di costume nelle quali anch’io milito o ho militato e da anni stanno lottando, senza nessuna finalità politica ma solo per il benessere di tutto il paese, per far sì che lo stesso non diventi un dormitorio e affinché vengano valorizzate le migliori peculiarità, le sinergie nonché le tradizioni di Bedizzole.
Si potrebbe provare a spostare per qualche mese alla domenica, come era un tempo, il mercato del centro di Bedizzole, con un referendum o in qualsiasi altra modalità idonea, ritentare la vecchia collocazione temporale sarebbe ottimale.
L’Associazione commercianti di Bedizzole, nelle vesti dei suoi vari presidenti ed in particolare sotto la guida del signor Pasini Lorenzo, aveva più volte sottoposto alle varie amministrazioni succedutesi questi argomenti, non si capisce pertanto come mai non si sia mai ricevuta una risposta esaustiva in merito, né il motivo di questo disinteresse.
Io stesso ho scritto all’amministrazione formulando questa richiesta, in due diverse occasioni, testimoniate da lettere protocollate in mio possesso, la più recente delle quali datata 2/01/2013, ma a parte un contatto con un funzionario per rispiegare verbalmente la questione, non ho mai ricevuto risposta.
Mi auguro che questa mia lettera venga da voi divulgata sulla vostra testata e di conseguenza presa in considerazione da chi di dovere in quanto spero che il mercato di Bedizzole ne torni ad essere uno dei fiori all’occhiello a vantaggio di tutti, ambulanti, popolazione, attività e amministrazione stessa che ne guadagnerebbe in valore dei plateatici ed in prestigio.
Mario Berardi

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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