Per il nostro Paolo un diploma del tutto speciale

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Paolo oggi ha conquistato il suo diploma di scuola superiore! Oggi Paolo, mio nipote, ha ritirato il suo diploma e ha salutato con gli occhi lucidi i suoi insegnanti. Niente di speciale, penserete voi. Un altro ragazzo che finalmente consegue il primo vero traguardo della vita. Tutt’altro invece! Mio nipote Paolo non parla, è autistico. I suoi pensieri senza suono si soffocano dentro, non decide lui i suoi silenzi, le parole si nascondono in domande inesprimibili e desideri nascosti. I suoi occhi solitari fissano intensamente, il suo cuore capta ogni sentimento, ma la mente non ha quella chiave per articolare il suono della voce. Ha un modo tutto suo di farsi capire: con i suoi sorrisi dolci e misteriosi, indicando con le mani ciò che vuole, con atteggiamenti strampalati per dire che ha bisogno di correre, oppure si fa serio se qualcosa non gli va. Paolo ha occhi parlanti: hanno qualcosa di semplice dentro, raccontano il dono di un mondo diverso. È irresistibile e pulsante la sua sincerità assoluta, che invade e si trasforma nella fierezza di poter cooperare con chi gli sta attorno. Ha imparato ad usare il computer per comunicare, per lui è un enorme sforzo coordinare lo studio e scrivere, nonostante ciò ha continuato con entusiasmo ad applicarsi, al pari dei suoi compagni di classe. Paolo ha sviluppato un modo tutto suo per apprendere e per poi dimostrare ciò che ha imparato di fronte alla commissione della scuola. «...I labirinti avrei percorso senza un filo, / nutrendomi di ciò che il suolo avrebbe offerto / e a ogni confine nuovo io avrei chiesto asilo, / avrei rischiato la mia vita in mare aperto». Un legame autentico, un’alleanza indissolubile e smisurata unisce Paolo alla sua mamma: una sorta di complicità che continua giorno dopo giorno, condividendo le angosce più intime ma anche i piccoli momenti di gioia. La mamma è per Paolo il significato profondo delle certezze della vita e con forza e dinamismo trovano il coraggio per far fronte agli ostacoli. Lei percepisce in anticipo le sue necessità, hanno imparato ad avere un cordone ombelicale infinito, come se alla nascita non l’avessero tagliato, col quale ancora comunicano, sempre contraddistinto dalla discrezione e dalla fierezza. Lei è un vulcano di entusiasmo, quello che si impossessa delle persone quando devono far fronte a numerose difficoltà. Mi viene in mente, pensando a lui, la bellissima canzone di Jovanotti «Tutto l'amore che ho», e quelle strofe, potenti e incisive come atti di sopravvivenza, che la compongono: «...e se per caso dentro al caos ti avessi perso, avrei avvertito un forte senso di irrisolto. Un grande vuoto che mi avrebbe spinto oltre, / fino al confine estremo delle mie speranze, / ti avrei cercato come un cavaliere pazzo, / avrei lottato contro il male e le sue istanze…». Paolo sa che da domani la sua vita dovrà prendere un corso nuovo, nuove esperienze, e sempre molti ostacoli da affrontare, ma ce la farà perché Paolo ha tanta volontà prima di tutto! La zia te lo augura con tutto il cuore. Anna Baresi Remedello

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