Per capire il voto (e la pancia) degli elettori

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Esaminando le recenti votazioni, salta all’occhio l’enorme calo di voti del Pd e Centrosinistra: un calo del 50% rispetto alle ultime elezioni europee! Cosa è successo in questo breve tempo per giustificare questi elettori, che hanno cambiato partito e votato contro il governo? L’Istat, organo indipendente, conferma dati sempre più positivi: Pil, occupazione, export, turismo. Inoltre c’è un sensibile calo di arrivi di immigrati. Mi ha colpito una dichiarazione del signor Turati, vicepesidente nazionale Piccola Industria Confindustria, lasciata al GdB in un servizio inchiesta: «È singolare che sia stato sconfitto il governo che ha dedicato più attenzione al mondo del lavoro negli ultimi vent’anni. Anche tutti gli indici erano positivi e confermavano l’uscita dalla crisi». Dicono che gli elettori hanno votato con la pancia! Certo che non hanno usato la testa anche quelli al Sud che hanno votato in massa per i 5 Stelle ed ora fanno la fila presso i Caf per chiedere il reddito di cittadinanza! Indubbiamente una campagna politica così martellante ti entra in testa, come la pubblicità di un prodotto di consumo. Però almeno nella pubblicità c’è un ente di controllo, che interviene ad imporre delle rettifiche quando i contenuti sono palesemente falsi. Ai politici invece è tutto permesso, senza alcun dibattito o confronto. Una giornalista, conduttrice di un noto programma televisivo, ha dichiarato apertamente che le interviste ai politici sono fatte su domande precedentemente concordate. Lo fanno tutti, ha detto candidamente! Alcuni si sono presentati persino con i testi scritti. Quanto sopra forse chiarisce in parte le ragioni dello spostamento di voti, ma non spiega il comportamento dell’elettore, a parte quelli che, a prescindere, votano contro, al grido «piove, governo ladro».

// Giovanni Togni
Brescia

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