Pensionato Enel e la disdetta dello sconto-energia

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Sono un pensionato Enel, e a dicembre 2016 ho ricevuto una raccomandata, ultima di una serie, in cui mi dicevano che in relazione ad una formale disdetta non mi verrà più concesso lo sconto sulle tariffe elettriche, e che è stato firmato un accordo sindacale per l’erogazione di un importo una tantum. Sospensione immediata e, previo manifestazione di accettazione da parte del singolo soggetto entro giugno, si procederà alla erogazione in una o tre annualità. Ora al di là del fatto che non sarà questo a cambiarmi la vita e che più che formale disdetta a mio avviso si tratta di unilaterale disdetta, coadiuvata dal sindacato, credo che il tutto rappresenti per usare un eufemismo, un palese abuso di posizione predominante. Infatti al momento della cessazione del rapporto di lavoro il dipendente ha concluso tutti i suoi obblighi verso l’azienda ed inizia ad usufruire delle conseguenti spettanze monetarie previste dalle norme di legge (pensione da parte dell’Inps, liquidazione da parte dell’azienda) e, come retribuzione differita soggetta a regolare tassazione continua ad usufruire dello sconto sull’energia elettrica. Spettanze non elargizioni e quindi non modificabili unilateralmente. A nulla a mio avviso vale il fatto che il sindacato a seguito della decisione unilaterale dell’Enel abbia deciso di appoggiare e non concordare con l’azienda l’importo da erogare. Gli accordi sindacali da sempre non necessitano della firma dei singoli individui ma hanno valore esecutivo. Il fatto stesso che necessiti la mia firma per accettazione, dimostra palesemente che solo io posso concludere o negare la proposta di accordo e che senza la mia firma l’Enel non abbia alcun titolo legalmente valido per sospendere, come ha fatto la fornitura di energia a prezzo agevolato. Se così non fosse, bisognerebbe pensare che l’Enel per tanti, troppi, anni ha scialacquato i soldi dei contribuenti. Qualche pensionato ha promosso, tramite avvocato, una causa ma per la verità non ne conosco l’esito. Io mi sono astenuto anche perché ero convinto che pur con l’abituale calma il Garante avrebbe affrontato il problema anche Brescia, perché quando si parla di Enel non bisogna dimenticarsi che si parla di una società indirettamente controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Questa mia esposizione dei fatti, vuole ovviamente solo essere l’esposizione di come io ho vissuto questo fatto ma mi auguro che chi ne ha facoltà la esamini con occhi giuridicamente adeguati. Non fosse altro che per farmi riprendere la stima nei confronti di chi ci amministra.

// Lettera firmata

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