Passeggiata da Nave al Monte Bonaga

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La stagione autunnale si presta ancora a qualche passeggiata sulle montagne bresciane. Per questo motivo propongo ai lettori una bella camminata che parte da Nave e sale al Drangoncello e al Monte Bonaga.Si parte alla volta di Nave e, dopo la seconda rotatoria da Conicchio di Bovezzo, si gira a destra per via Edison fino all’inizio della zona industriale, dove si gira a sinistra per via Casine che la seguirà fino in fondo girando a destra a una curva ad angolo retto, terminando alla località Calasa (mt. 230) (rif. agr. Dragoncello) dove si parcheggia. Seguendo le indicazioni del paletto segnaletico, segn. B/R n. 393, si procederà in direzione sud percorrendo per breve tratto il greto del torrentello Salena per girare a sinistra fra ombrosi arbusti per iniziare a risalire il sentiero che si snoda fra continue affioranti roccette fino ad attraversare il corso d’acqua (si possono notare nelle limpide pozze i caratteristici gamberi di fiume) per risalire, sulla sinistra orografica, la valle Salena costeggiando per una ventina di minuti il torrente che, scavando la roccia carsica, forma simpatiche cascatelle. Si segue sempre il segnavia B/R n. 393 (sbiaditi anche i B/A del 3 V) fino a un bivio dove si mantiene la destra; si risale per alcune roccette per poi proseguire su una bella e pianeggiante traccia fino a Passo S. Vito con l’omonima chiesetta risalente al 1666 (50’, mt 566). Due minuti per avere una bella panoramica su San Gallo e, seguendo le indicazioni del paletto segnaletico, si girerà a sinistra sul segnavia B/R n. 391. Tratto di sterrato sul crinale e all’ultima rampetta, a una pozza, si girerà a sinistra per costeggiare il castagneto fino a un paletto segnaletico indicante a sinistra B/R n. 390 (senter Bandit) a destra B/R n. 391 terminando entrambi alle Coste di S. Eusebio: il primo a mezza costa, il secondo sul crinale passando dal Dragoncello-Dragone-M.Ucia-Zòf de Serle). Si inizia la risalita alle «Coste Grande» un po’ impegnativa, ma si stempera la fatica osservando a sud le cave di marmo che si estendono fino a Paitone. Il sentiero si snoda con parecchi tornanti fra le varie e caratteristiche roccette di formazione carsica (rocce sedimentarie carbonate - Corne - che, dilavate nel corso dei millenni, arricchita di acido carbonico, le modella in varie e curiose forme). Dopo una cinquantina di minuti, il sentiero si snoda, per breve tratto pianeggiante entrando nel bosco per girare, poco dopo, subito a sinistra (dritti si va in Valpiana sull’altipiano di Serle) e in pochi minuti, dopo avere fiancheggiato la Cascina Dragoncello, si arriverà sul crinale, dove si girerà sulla sinistra e, dopo alcuni saliscendi, fra dossi erbosi e boschetti, si arriverà alla cima del Dragoncello (2h30’ - mt. 1.096 dsl 866). Doverosa la sosta per ammirare un vasto panorama a 360 (Appennini- M. Rosa - Orobie - Golem - Maniva - Corna Blacca, in fondo a est il Baldo e alcuni spicchi del lago di Garda). Si ridiscende per lo stesso tratto sul crinale che divide le valli di Caino/Nave e di Botticino, fino all’altezza della Cascina Dragoncello; si prosegue dritti, entrando nel bosco, rasentando la recinzione di pietre a secco, su labile traccia fino a intersecare sulla sinistra, un bel sentiero con segnavia tondo rosso che si seguirà fino alla grande campana eretta sul monte Bonaga (40’ mt. 972). La campana è posta a ricordo dei Caduti della montagna e dei Caduti delle cave, e, non si mancherà certo di diffondere nell’aere mesti rintocchi che porteranno uno struggente saluto ai nostri cari che ci hanno preceduto. Si ridiscende in direzione nord su ripido e «tribolato» sentiero facendo attenzione a non perdere i segnavia rosso su arbusti e roccette fino a un grande e panoramico roccolo con baitello (25’); lo si aggira sulla sinistra in alto, nessun segnavia, ma è abbastanza evidente la traccia che si snoderà a mezza costa in direzione sud fra roccette e frequenti piccoli saliscendi, fino a intersecare il sentiero con segnavia B/R n. 390 (Bandit). Girando a sinistra si seguirà per breve tratto rasentando un prato/castagneto fino a un grosso castagno dove si gira a destra, si attraversa il prato, si fiancheggia la cascina Salena e si procede ora su carrareccia che porterà sul crinale e, girando a destra in pochi minuti si raggiungerà la chiesetta di S. Vito. Non rimane ora che riprendere il percorso del mattino e in 45’ si raggiungerà il fondo valle, dove si è parcheggiato (2h45’).
Bruno Taglietti Bovezzo

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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