Passavo col rosso ho preso la multa ed ero in bici
Il 3 maggio alle ore 15,30 stavo tornando a casa dopo una giornata di lavoro, come sempre in bici. Andatura rilassata e tranquilla. In piazza Repubblica al semaforo, visto che non c’era nessuno sono passato con il rosso per fermarmi all’altro semaforo anch’esso rosso ma impegnato da qualche macchina. Sfortunatamente, sono stato notato da due vigili urbani che a bordo della loro auto strombazzando mi accostavano. Due castigatori di ciclisti, uno particolarmente agguerrito, che non si sono lasciati sfuggire l’occasione per farla pagare al ciclista di turno. Il caro vigile inurbano, come una furia è sceso dalla macchina e in malo modo con rara inflessibilità mi ha fatto una multa di 164 euro. Si! Due giorni di lavoro e per fortuna il lavoro ce l’ho. Lasciamo stare il comportamento del vigile; l’educazione è una dote personale. È esagerato infliggere una multa di 164 euro, la stessa se fossi passato con il rosso con la macchina con evidente diversa gravità e pericolosità. Questo prescrive il codice della strada, lo so! Forse andrebbe aggiornato? Ma, per le bici, dipende anche da chi lo applica, delle volte esagerando altre volte usandolo come un’arma. Una piccola considerazione, tante volte mi è capitato di aspettare il verde affiancato da un’auto o peggio ancora da un autobus per poi, allo scatto del verde, essere pericolosamente sfiorato da chi si crede alla partenza di un gran premio. In questa città dove sui giornali si parla a sproposito di mobilità sostenibile, dove è finito il piano della mobilità ciclabile? Io vedo soltanto pochissime piste ciclabili molte finte e in cattive condizioni, zone pedonali ridicole, ma una severità eccessiva alle volte accanita verso chi, nonostante tutto e a proprio rischio, in una città esclusivamente pensata a uso automobilistico, continua a usare la bici. In altre città europee, a parte l’esistenza di vere piste ciclabili e ampie zone pedonali, l’uso della bici è veramente incentivato, e il comportamento del ciclista, se non pericoloso, è tollerato. Con prudenza si può tranquillamente passare con il rosso. Mi piace fantasticare che il caro vigile «inurbano» castighi ciclisti, con un comportamento meno brutale, usi la stessa intransigenza con gli automobilisti che posteggiano le loro auto sulle piste ciclabili, che lasciano i loro suv sempre e impunemente in divieto di sosta nelle stradine del centro storico, che sfrecciano ad alta velocità sulle strade del centro abitato, che usano i semafori per testare i riflessi in partenza... è solo un sogno.
Luigi Nencini
Brescia
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