Parole infamanti contro le Guardie Ecologiche
Da alcuni giorni a questa parte come Lei avrà osservato sono stati espressi da parte di alcune organizzazioni, apprezzamenti ed aggettivi nei confronti delle Gev (Guardie Ecologiche Volontarie) della provincia di Brescia, che rasentano in alcuni casi la diffamazione: «Di operare quasi esclusivamente in campo agricolo senza avere competenze e opprimendo il lavoro di coloro che sono i primi paladini della tenuta ambientale del territorio». Per queste affermazioni generiche, senza il supporto di un’esplicitazione e di un eventuale livello di responsabilità individuale, per quello che è stato detto e scritto, risponderanno alla loro coscienza di persone che non sanno innanzitutto che cosa è il rispetto di chi opera per una vocazione che si ispira ad un concetto di tutela della salute e dell’ambiente. In forma totalmente gratuita. Precisando che parlo a titolo personale, per questa ragione io mi sento offesa per le affermazioni sopra richiamate. Mi preme però puntualizzare alcune cose che l’opinione pubblica probabilmente non conosce: le Gev; operano in ossequio alla Legge regionale del 28 febbraio 2005 n. 9, che recita all’art. 1 «che le Gev operano per favorire la formazione di una coscienza civica di rispetto e di interesse per la natura e il territorio...», per questo organizziamo corsi nelle scuole di ogni ordine e grado. Le Gev sono a tutti gli effetti guardie giurate e pubblici ufficiali come dispone l’art. 6 Legge regionale n. 9 del 2005. Per ciò, nel caso ci fossero delle responsabilità individuali per comportamenti non conformi alle norme dettate dalla legge stessa, sono previste, come per tutti i livelli organizzativi pubblici e privati sanzioni che possono anche comportare l’allontanamento della persona dal gruppo delle Gev. Osservo inoltre che siamo sottoposti come pubblici ufficiali al rispetto dell’art. 331 codice di procedura penale, che recita: «I pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio che nell’esercizio o a causa delle loro funzioni e del loro servizio hanno notizia di un reato perseguibile d’ufficio, devono farne denuncia per iscritto anche quando non sia individuata la persona alla quale il reato è attribuito». Il che significa che non ci sono elementi di discrezionalità pena essere sottoposti noi stessi a provvedimenti disciplinari per omissione. Detto ciò siamo interessati a dialogare con tutte le persone che incontriamo nel nostro percorso di vigilanza, perché consideriamo il rapporto con le persone importante per evidenziare l’eventuale inosservanza delle norme, al fine di evitare contenziosi di qualunque genere, tutto ciò per quanto mi riguarda essendo stata improntata al massimo rispetto dei miei interlocutori non ho provocato in nessuna occasione nessuna contrarietà e nessuna polemica. Il tema è: se esiste un illecito, e per questo illecito, sono previste delle sanzioni è legittimo che queste vengano messe in atto.
// Anna SenigaGuardia Ecologica Volontaria Brescia
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