Parere contrario ad ospitare gli stranieri

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È stavolta a malincuore che scrivo del mio paese, di Montichiari, città ormai nelle dimensioni ma ancora così chiusa nelle ragioni della politica e del sociale. Scrivo sull'onda dell'emozione, dopo avere assistito all'ennesima sceneggiata, recitata a soggetto da un Consiglio comunale teso a mostrare all'elettorato «di pancia» come si sia tutti uniti nel dire no alla (eventuale) tendopoli o centro d'accoglienza per rifugiati o profughi che dir si voglia. Mentre la maggioranza leghista, sostenuta dall'esterno dal Pdl, approvava la proposta di Giunta avente per oggetto «parere contrario all'ipotesi di ospitare stranieri sul territorio comunale» (e si badi bene, si parla del no ad «ospitare stranieri» e non di modalità nell'ospitare questi stranieri in generale) i gruppi rimasti in minoranza, Pd e Area civica Monteclarense tentavano un diverso approccio che rimarcasse semmai l'inadeguatezza delle strutture preposte (ex caserma Serini) senza riuscire a trovare un minimo di breccia nel centrodestra locale. Il presidente del Consiglio comunale Calubini ha anche letto una comunicazione di un consigliere assente, in cui sta scritto un qualcosa del genere (andiamo a memoria): «Siamo stati con la nostra associazione culturale in Tunisia per altri motivi ma abbiamo avuto modo di verificare quel che succede nell'emigrazione da quel paese. Ci han detto che quelli che scappano e vengono in Italia sono essenzialmente fuggitivi che sono evasi dalle prigioni tunisine e una delle prove è che sono soprattutto maschi che partono da soli e non con le famiglie». Mentre si leggevano queste parole mi veniva in mente la regina Maria Antonietta, che in piena rivoluzione francese, alle proteste del popolo senza pane, invitava gli affamati a mangiare brioche. Ma ancora più grave e tragico è che mentre si decideva l'inutile parere contro l'insediamento seppure provvisorio alla Fascia d'Oro degli «stranieri» un barcone si rovesciava in mare inghiottendo pare 250 persone, tra cui donne e molti bambini... evidentemente in quel caso proprio intere famiglie sono perite in questi cosiddetti viaggi della speranza. Non ho mai fatto uso di sterile buonismo e sono piuttosto laico per non dire ateo miscredente, ma di certo questa maggioranza, questa Giunta, l'elettorato stesso che li sostiene è in gran parte formato da cristiani cattolici praticanti. Cosa pratichino non lo so, ma so che io mi sento più cristiano di loro o meglio mi sento più persona che si confronta con persone. Che tristezza un paese ove i sindaci di questi ultimi 12 anni hanno chiamato «calamità naturali» le migrazioni, hanno fatto sì da rallentare o bloccare le domande di residenza, hanno detto no a matrimoni misti, hanno boicottato la Caritas perché «dà da mangiare a gente che si reca a prendere le borsine di cibo loro donate, ben vestita e pulita». Insomma, basta ipocrisie, basta ignoranza, quell'ignoranza che fa dimenticare ai partiti di oggi il difficile ma etico compito di insegnare, di educare gli elettori, portandoli a valutare serenamente e con realismo le cose del mondo. Richiamo tutti i miei concittadini che si dicono moderati ad uscire dal guscio, dalle loro paure ed egoismi, per vedere quel che accade, per farsi davvero artefici del confronto senza pregiudizi, per farsi protagonisti di quella democrazia che Montichiari da troppo tempo non conosce più.

Daniele Zamboni
Persona e cittadino del mondo

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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