Parcheggio disabili, il permesso c’era ma non ben visibile

Con questo mio scritto desidererei denunciare come la burocrazia, a volte, sia crudele. Siamo in presenza di una giovane signora con gravissima disabilità. Qualche giorno fa ci siamo recate in centro città per una visita medica, abbiamo parcheggiato il furgone che è inequivocabilmente attrezzato per disabili nel posto riservato. Siamo in possesso del permesso con validità in corso ma, ironia della sorte, il permesso era leggermente coperto da un foglio caduto dal cruscotto che ne impediva la completa lettura dei dati. Risultato 165 euro di sanzione e meno quattro punti alla patente come avessimo usurpato un posto che non ci spettava. Quindi non è sufficiente avere un furgone per disabili, parcheggiare bene, avere un permesso valido, per non essere trattati alla stregua dei tanti incivili, a dir poco, che occupano i nostri posti abusivamente, ma è necessario sincerarsi sempre che il permesso sia ben leggibile.

// Lettera firmata

---

Gentile lettrice, il Codice della strada da questo punto di vista è chiaro e lascia pochi margini: il diritto esercitato da un disabile dev’essere accompagnato dalla regolare esposizione del contrassegno. In caso di contravvenzione (legittimata dalla norma, «dura lex sed lex»...) non resta che inoltrare un ricorso al giudice di pace o al prefetto. Perché questo eventuale ricorso può richiamare una circolare emanata il 5 maggio 1999 dal Ministero dell’interno, che in realtà ammette una differenza tra chi dispone del permesso e chi no, per cui la mancata esposizione del contrassegno per chi ne è provvisto, non dovrebbe comportare né sanzioni né rimozione del veicolo. Non sempre viene considerata nei ricorsi per questo tipo di infrazione, ma il consiglio è di proporre comunque questa disposizione della circolare. Non senza aver contattato prima il Comando di polizia locale che potrebbe annullare la sanzione in regime di autotutela. (g.c.)