Pagare una multa? Un incredibile percorso a ostacoli

Vorrei informarvi, nel caso non lo sappiate già, della nuova trovata per recapitare multe ai destinatari. Circa una settimana fa, squilla il campanello, vado ad aprire e il postino mi consegna una R/R di colore verde, dal che intuisco che si tratta sicuramente di una multa, proveniente dalla polizia municipale. Pazienza mi dico, se ho sbagliato, pagherò. Ma lo stupore e l’ansia invece mi assalgono quando vedo che non c’è, come al solito, il verbale con l’allegato bollettino da pagare, ma un’informativa che descrive come andare a recuperare il verbale e pagare la multa. Prassi non così semplice, specialmente per un anziano come me che, quando sente parlare di codice Qr o sito da cliccare e accedere con spid, ecc., si sente venir meno. Per fortuna, viene indicata una seconda via per recuperare tutto il materiale e procedere al pagamento: recarsi nella sede di un Caf abilitato a questa operazione dove, naturalmente, dietro un piccolo obolo, si può accedere ai documenti e pure pagare la multa. Quindi parto con la seconda fase: cerco il primo Caf il più vicino possibile alla mia abitazione. Ci vado di persona ma lo trovo chiuso. C’è però un cartello dove si spiega che, per queste pratiche, bisogna prendere appuntamento a tal numero di telefono. Torno quindi a casa e telefono al numero indicato. L’operatore mi risponde che l’addetto a questa operazione non c’è: tornerà tra una settimana. Ma cosi dovrò pagare la multa per intero senza l’agevolazione per chi paga entro 2 giorni! Cercando di mantenere i nervi fermi, vedo di trovare un altro Caf. Lo trovo e sono fortunato perché l’addetto mi dà appuntamento per circa 1 ora dopo, così, finalmente, riesco a risolvere il problema. A questo punto mi dico: è da tanto che si parla e si chiede la semplificazione della burocrazia. Se questo è il risultato, poveri noi!
Vittorio CarboneCaro Vittorio, che dire? Nulla. Di fronte allo sportello che in Italia non chiude mai, quello dell’«Ufficio complicazione cose semplici», restiamo desolatamente affranti e muti. Ci perdonerà dunque se oggi fatichiamo a trovare il lato buono della medaglia e a restituirle un che di positivo. Per un giorno ci sia concesso di chiosare con le parole che usa lei: poveri noi. (g. bar)
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