Padroni di cani maleducati dentro il parco

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Approfitto della Sua seguitissima rubrica per tornare su un problema che, per la maleducazione di qualcuno, si ripresentare regolarmente. Il Comune di Brescia ha creato, direi in modo capillare, delle aree riservate ai cani al fine di consentire a chi non possiede animali, la fruizione dei parchi adiacenti senza dover, come succede di frequente, trovarsi a tu per tu con cani di grossa taglia che circolano liberamente. L’altra mattina, ho fatto una passeggiata all’ex Campo Militare in Campo Marte. All’interno dell’area riservata ai cani, si trovavano due persone con altrettanti cani. All’interno del parco, sparsi un po’ ovunque, ho contato ben dieci cani che liberamente correvano per il prato o se ne stavano seduti sotto la panchina dove sedeva il padrone o la padrona. Sul prato centrale, amorevolmente seguito dalla padroncina, un cane di media taglia stava facendo i propri bisogni. A questo punto, mi sono sentito in dovere di fare presente, alla gentile signorina, che forse non era il luogo adatto e che comunque, avrebbe dovuto togliere dal prato le deiezioni del suo cane. Non l’avessi mai fatto. Sono stato infamato di parole e la conclusione è stata: «Se vuoi il prato pulito, togli tu la m... del mio cane». Non ho risposto alla provocazione e me ne sono tornato a casa, deluso come sempre dalla maleducazione. Esistono delle regole, perché non farle rispettare? Per colpa di qualcuno, come dicevo all’inizio di questa mia lettera, chi possiede un cane viene guardato male ogni volta che entra in un parco pubblico. Ci sono gli assistenti Civici, nei parchi, nei giorni feriali, perché non metterli anche la domenica? Dando loro la possibilità di richiamare e, se il caso lo richiede, sanzionare con salate contravvenzioni i trasgressori. Sa, sig. Direttore, che soddisfazione prova una persona educata, civile e corretta quando vede che i «furbi» vengono puniti? Se potete, datecela questa soddisfazione. Grazie.

// Lettera firmata

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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