Orologio solare un’ottima idea ma serve tecnica

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Con riferimento alla possibile realizzazione di un Quadrante Solare (la cosiddetta meridiana) in Largo Formentone, limitandomi alla sola componente gnomonica del progetto, vorrei portare alcune considerazioni all’attenzione sua e dei lettori. Occupandomi io stesso di gnomonica, noto diverse ragioni, anche di ordine estetico, che giustificano l’attenzione che molte persone di ogni livello culturale rivolgono ancora oggi a questi strumenti. In generale la misura del tempo a mezzo del sole richiama aspetti storici e astronomici di grande interesse. Personalmente ritengo la realizzazione di un quadrante solare una proposta culturale importante che aiuta a rimanere uniti al mondo in cui abbiamo le nostre radici. Uno strumento scientifico che richiama alla mente sistemi di misura del tempo, tradizioni e vecchi mestieri che meritano di essere richiamati e conosciuti. Nel caso in oggetto la sua validità didattica sarebbe certamente importante e di grande aiuto agli insegnanti per le scolaresche e alle realtà culturali locali che attraverso la «lettura» del quadrante troverebbero spunti culturali importanti. In linea con questo e in considerazione della grande estensione della superficie interessata dal progetto, in qualità io stesso di costruttore di quadranti solari, vorrei o meglio mi piacerebbe proporre ai progettisti dell’opera di prendere in positiva considerazione l’inserimento del tracciato orario ad «ora Italica» oltre al consueto tracciato orario ad ora «Francese» che ho visto sullo schema divulgato in questi giorni. Il sistema orario «Italico» è il sistema della civiltà contadina pienamente connaturato con il nostro territorio. Con questo sistema si conteggiavano le ore mancanti al tramonto del sole il cui tramonto determinava l’ora 24 fine del giorno e inizio del giorno nuovo. La notte apparteneva tutta al giorno successivo. I riferimenti orari dei Promessi Sposi del Manzoni ad esempio, si riferiscono a questo sistema che da noi è stato abolito per ingiunzione decretata dal Regio Imperiale Consiglio di Governo della Lombardia Austriaca il 12 maggio 1786, sostituendolo con il sistema detto «Ultramontano o Francese» previsto come ho notato dal progetto. La monumentale meridiana a camera oscura di Padre Rosina in San Giuseppe, che ha svolto per diverso tempo la funzione di «regolatore orario» della città, non a caso reca incisi i riferimenti orari di corrispondenza di questo importante e storico sistema con il mezzogiorno vero locale. Personalmente ritengo che la grande estensione dell’orologio renda possibile la convivenza di ambedue i tracciati. Ritengo infine che un quadrante solare custodisca il senso del tempo del quale potremmo giustificare la presenza elencandone alcuni pregi: è uno strumento didattico unico e preciso; concilia la meditazione e fa riflettere; allontana lo stress; è un’opera artistica; non fa rumore e non si rompe; non produce rifiuti e non ha costi di funzionamento. Uno strumento che rappresenta l’estensione del cielo che con il suo affascinante linguaggio richiama alla mente il tacito infinito andar del tempo. Questa funzione è molto preziosa per la quale nulla valgono i segnali orari della tv e gli orologi alla moda che abbiamo in uso.

// Mario Margotti
Referente di conduzione e manutenzione dell’Orologio Astrario di piazza della Loggia e piazza dei Signori di Padova Milzano

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