Oggi un’occasione unica per rilanciare la nostra scuola

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Con questa «lettera aperta» intendiamo porre all’attenzione dell’opinione pubblica, degli operatori scolastici e delle istituzioni scolastiche il tema della centralità della scuola e formulare una nostra proposta riguardo ai parametri per la formazione delle classi. Il nostro auspicio è che la situazione emergenziale che, a vari livelli, tutti abbiamo vissuto e che in parte ancora ci coinvolge, possa costituire altresì l’occasione per ripensare nel suo complesso il peso da assegnare alla scuola. Esperti e politici ipotizzano, per settembre, doppi turni, con porzioni di classi al mattino e altre al pomeriggio, oppure metà classe in presenza e metà da remoto o l’allestimento di pareti divisorie per garantire il distanziamento. Il nostro sguardo, in questa lettera, va ben oltre la ripresa del prossimo anno scolastico. Come docenti vorremmo riportare l’attenzione sul tema della scuola, assegnando finalmente alla formazione il rilievo che dovrebbe spettarle nella vita di un Paese. Una proposta concreta che facciamo è quella di rivedere i criteri per la formazione delle classi, in quanto siamo convinti che un gruppo classe di 20 studenti, fatte salve le ulteriori riduzioni legate a specifiche situazioni, possa costituire un obiettivo da perseguire a livello nazionale. Molto si parla, a livello nazionale e a livello di Unione Europea, di aumentare gli investimenti nell’istruzione e nella formazione. Noi riteniamo che un intervento per ridurre il numero di alunni per classe, pur essendo molto oneroso e pur non essendo la soluzione di tutti i problemi, sia però un passo nella giusta direzione. Anzitutto, un numero più contenuto di studenti per classe può consentire una didattica che sia realmente personalizzata. Inoltre, Brescia, la nostra città, è stata una delle più colpite dalla pandemia e anche questo ci ha resi più determinati nell’avanzare una proposta che coniuga - anche sul lungo periodo - la necessaria salvaguardia della salute pubblica con l’esigenza di un sistema formativo più efficace. Gli investimenti nell’emergenza dovrebbero, quando possibile, coniugarsi con una prospettiva temporale più ampia: questo è infatti uno dei momenti nei quali si può delineare un diverso futuro per la scuola. Siamo convinti che investire sulla scuola con lungimiranza significa investire al tempo stesso sulla salute di tutti e sul futuro delle nostre giovani generazioni.

// Maurizio Bresciani, Monica Felice, Sandra Pirone, Simone Alghisi, Mariangela Zagami, Alberto Fenotti Laura Dalè, Marialuisa Silvestro, Ornella Ferrandi,
Docenti Liceo A. Calini Brescia
Gentili docenti, la scuola merita senz’altro investimenti «con lungimiranza», oltre che maggiori attenzioni: in una parola il riconoscimento di una più evidente «centralità» nella nostra vita sociale. L’imprevisto e inedito stop imposto dall’epidemia, ne ha paradossalmente evidenziato il valore e la funzione, sollecitando un dibattito pubblico che rappresenta un’occasione unica per riportare la scuola, appunto, al centro dei progetti di rilancio del nostro Paese. E Brescia, anche con lettere come queste che ci giungono in redazione, conferma di essere, per una sua storica «vocazione», una sede feconda per il confronto sulla scuola che verrà. (g.c.)

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