Nuovi limiti e distanze in galleria. Un paradosso

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Ci sono leggi e normative che per la sottoscritta sono incomprensibili. Una di questa è la recente disposizione del limite dei 70 km orari e della distanza di 100 mt fra un mezzo e l’altro lungo le gallerie della nostra provincia e che mi stimola domande che rimangono senza risposta logica e comprensibile. Queste disposizioni, messe in atto nelle gallerie della Vallecamonica mi hanno portato ad accostarmi alla SS42 lungo i rettilinei di Malonno e di Edolo. Bene, in queste zone e in questi giorni, quando il traffico è intenso ho contato il passaggio di circa 30/37 veicoli al minuto. Questo significa il passaggio di 1.800/2.200 veicoli ogni ora. Mi chiedo come un traffico così intenso possa conciliarsi con le disposizioni di legge che prevedono, in galleria, il passaggio di 660 veicoli ogni ora per ogni chilometro di galleria. Cosa super strana è che per velocizzare il traffico, a Malonno, sabato è stato spento il semaforo così da aumentare il numero di passaggi. Non penso che l’Anas e tutti i legislatori siano disinformati sull’esatto numero di passaggi giornalieri sulle strade di grande traffico e mi chiedo quale sia l’obiettivo reale di queste normative. La SS42 è già una strada in cui il traffico è difficile, dove si passa dalla vettura che transita a 40/50 km orari a quella guidata dagli insofferenti che fanno del sorpasso l’unica ragione di vita. Ora ci si mette pure questa normativa che per essere rispettata dovrebbe prevedere l’entrata in Statale solo di un numero limitato di autovetture, ma che il nostro Stato, sempre affamato di denaro, preferisce sanzionare prima ancora che favorire una buona circolazione. Per eliminare qualche incidente, forse servirebbe un pattugliamento costante e della cartellonistica più precisa, sopratutto nell’indicare i fine limite. Purtroppo il personale costa e le multe rendono le casse statali più floride. Purtroppo il dio denaro, la vince sempre.

Roberta Verzeletti
Brandico

Gentile Roberta, il suo stupore è pari al nostro. Tant’è che, dopo aver dato notizia della novità normativa, abbiamo cercato di capirne di più e di testarne la ricaduta territoriale. Può trovare questa «fotografia» - che non ha alcuna pretesa di completezza - alle pagine 12 e 13. Come potrà leggere, il paradosso della normativa non è sfuggito ai più. E il fine ultimo resta a noi ignoto, se si esclude quello della difesa preventiva: gli impianti per garantire la sicurezza non sono a norma, dunque ne emetto una nuova, che mi mette al riparo da eventuali rivendicazioni. Perché quanto disposto risulta illogico e soprattutto impraticabile. Pure l’ipotesi di voler «fare più cassetto» si scontra con l’impossibilità a multare chicchessia: nell’imboccare una galleria come faccio a sapere quanti veicoli sono già dentro e a che velocità vanno o andranno, dettagli essenziali per poter calcolare velocità e distanza che devo mantenere? E come e quando mi verrebbe contestata l’inadempienza? Dentro la galleria? Appena esco o quando entro? Con quale misuratore di distanza? Senza trascurare il fatto che, per rispettare la norma dei 100 metri tra una vettura e l’altra dentro la galleria, dovremmo praticamente inchiodare agli imbocchi. Con buona pace della sicurezza per tutti. (n.vall.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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