Notte Rosa, divieti «nascosti» e maxi-multa
Sabato 25 maggio intorno alle ore 22, in occasione della Notte Rosa, io e il mio ragazzo stavamo cercando un parcheggio in via Tartaglia, poiché tale via è fiancheggiata da parcheggi abitualmente fruibili. La prima parte della strada, per lungo tratto, era interdetta alla sosta con nastri di recinzione sostenuti da segnali verticali di divieto. Abbiamo quindi parcheggiato, come altri automobilisti, in uno degli spazi successivi.
Di ritorno all’una e mezza, abbiamo trovato la zona in cui avevamo parcheggiato sgombra da automobili e recintata. Due vigili urbani, che stazionavano dalla parte opposta della strada, ci hanno informato che la nostra vettura era stata rimossa e portata al deposito di via Borgosatollo. In pochi minuti si è creato un gruppo di persone con il medesimo problema. Vigili, taxista e addetti alla rimozione hanno confermato che la nostra situazione era condivisa da molti altri (magra consolazione).
Un vigile ci ha informato che per segnalare il divieto temporaneo la recinzione con nastri era facoltativa e che erano sufficienti i segnali verticali presenti, seppure non poco distanti tra loro (io e il mio ragazzo abbiamo visto, al momento del parcheggio, solo quelli che reggevano i nastri di recinzione, poiché gli altri erano difficilmente visibili per la distanza e per il buio). Ho contestato al vigile l’incoerenza della segnalazione del divieto (parte della via con recinzione, parte priva della medesima), incoerenza che ha indotto molti automobilisti ad un’infrazione involontaria. Dirò di più: la zona libera da recinzione mi è sembrata una vera e propria trappola per topi. Ho trovato conferma alla mia contestazione nell’art. 30, comma 5, del DPR 495/92, il quale in merito alla questione prevede che «...ad uguale situazione, devono corrispondere stessi segnali e stessi criteri di posa». Il fatto che la zona in un secondo momento sia stata completamente recintata mi fa pensare che i vigili stessi fossero consapevoli dell’inadeguatezza della precedente segnalazione.
Il recupero dell’automobile ci è costato: euro 10 di taxi, euro 113,74 di rimozione, euro 13,31 di custodia, euro 41 di multa, per un totale di euro 178,05.
Capisco che i Comuni siano con l’acqua alla gola, ma questo è un modo iniquo di recuperare risorse. Mi auguro che la futura amministrazione finanzi diversamente notti rosa e notti bianche.
Giulia Ghidini
Lumezzane
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