Non si capisce quando si può entrare in Ztl
Sono di Verona, per lavoro frequento da 25 anni (tra le tante) anche la provincia e la città di Brescia. Lo scorso 21 luglio tornando a casa da una trasferta di lavoro in Alto Adige, trovo in cassetta della posta un avviso di raccomandata «atti giudiziari», anche se per fortuna non sono abituato a ricevere queste raccomandate… il pensiero è ovvio: «... ahimè sarà una multa!». Il mattino successivo mi reco subito in posta ed è proprio come temevo: «Verbale di violazione al Codice della strada bla-bla-bla, in data 22/06/16 alle ore 10.51 in Via Tosio, ... bla-bla-bla, Zona a traffico limitato (rilevazione accesso a mezzo impianto bla-bla-bla)». Telefono immediatamente al Comando della polizia municipale per chiedere/capire quale sia la violazione commessa. Mi viene spiegato che sono entrato in Ztl; allora chiedo quale sia la segnaletica verticale... orizzontale ed elettronica che lo segnala; …mi viene spiegato che oltre alla segnaletica verticale, quella elettronica recita: «Varco attivo», ...Ah! Rispondo io, controllo in agenda ed è vero, quel giorno (mercoledì 22 giugno) andai in visita ad un cliente e (nonostante anch’io con l’età... stia perdendo colpi sulla «memoria recente») ricordo proprio di aver visto il pannello elettronico con la scritta «Varco attivo». Siccome nel mio piccolo cerco di rispettare la legge e le regole, e la Legge italiana recita che: pago il giorno stesso la multa. Ora signori sindaco e assessore, dato che: «sono certo che "Varco attivo" non abbia l’obiettivo di essere volutamente interpretabile in maniera diametralmente opposta al significato dato da voi, ...magari con l’obiettivo di "fare" un po’ di cassa!». «Sono un "fedele" contribuente del Comune di Brescia, dato che nonostante faccia 50.000 km all’anno e vada in 10 città del nord Italia, la precedente multa la presi sempre a Brescia il 7 aprile 2015 in via dei Mille perché alle ore 15.59 m’era scaduto il parchimetro di 4 minuti... ecco che, nonostante non mi vengano chiesti, mi permetto due consigli: a) Ztl e Varchi: perché non fare come in tutte le altre citta: in cui c’è il semaforino rosso che indica che il varco è chiuso (fatta eccezione per chi abbia il permesso), o il semaforino verde che indica che in quell’orario il varco è aperto? b) Le casse piangono? Applicate una tassa di 50 euro annui «per consumo del suolo urbano e utilizzo dei servizi» ai non residenti del Comune e della provincia di Brescia che per motivi di lavoro vengono nella città di Brescia. Una «Vittoria alata» o «bollino blu con V bianca» da esporre che attesti il pagamento di questa tassa, che almeno potrebbe essere deducibile. Sono certo che gradirete la presente come un positivo contributo alla crescita sociale... funzionale ed economica della vostra bellissima città... e per non far sentire il cittadino/utente sempre... minuscolo.
// Marco PennacchioniLevata di Curtatone
Gentile lettore, l’equivocità del messaggio (varco attivo, varco non attivo) è stata più volte al centro di puntualizzazioni e polemiche anche su queste colonne. A sollevarle sono soprattutto coloro che non risiedono nel Bresciano e che faticano a comprendere il significato attribuito al termine «varco»: se lo si considera, come è intuitivo, sinonimo di «porta», di «accesso» al centro cittadino, ecco che un «attivo» dovrebbe indicare il «via libera». In realtà non è così: per «varco» si intende «passaggio soggetto a controllo» e il termine «attivo» indica che il sistema di rilevamento elettronico (e sanzionatorio) è in funzione. L’automobilista bresciano volente o nolente lo ha capito. Per il visitatore saltuario è decisamente più difficile. In ogni caso concordo con lei: il buon semaforo rosso o verde basterebbe a fugare ogni equivoco. (n.v.)
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