Non è proibito ma solamente regolamentato
Ho letto nei giorni scorsi di appelli sia sulla stampa sia di recenti illustri ex candidati sindaci in favore del libero gioco del cricket nella nostra Città e contro presunte ordinanze comunali che lo vieterebbero. Si sa che è ormai costume di un certo modo di fare politica travisare la realtà dei fatti a proprio uso e consumo, ma è altrettanto necessario divulgare informazioni corrette su come stanno realmente le cose nella nostra città perché non vorrei che il silenzio fosse accolto come una dimostrazione di fondatezza delle asserzioni altrui.
Innanzitutto vorrei tranquillizzare la signora Zaina e i 32 amici che hanno sottoscritto la sua lettera-appello (così come l'ex candidato sindaco che lancia appelli al "libero cricket in libero parco" dal suo sito internet): a Brescia non è in vigore nessuna ordinanza che vieta il gioco del cricket. Magari leggere prima le ordinanze del Comune sarebbe utile.
Esiste semmai un regolamento di Polizia urbana che stabilisce testualmente (art. 23 comma h) che è vietato "praticare il gioco del cricket, del pallone e ogni altro gioco potenzialmente pericoloso e lesivo degli altri utenti tenuto conto delle condizioni di luogo e di tempo e, in ogni caso, della affluenza di altri utenti".
Quindi non esiste un divieto assoluto ma contemperato alla situazione di luogo, proprio perché partiamo dall'assunto che il cricket non è un reato, ma uno sport e come tale deve poter essere praticato da chiunque senza arrecare danni agli altri. Peraltro non risultano ad oggi sanzioni erogate in via Antica Strada Mantovana in merito a questo articolo del regolamento di polizia urbana, visto che, tra l'altro, i controlli si concentrano laddove tale attività è più problematica per la convivenza nello spazio pubblico.
Tale divieto vale non soltanto per il cricket ma anche per altri giochi o pratiche sportive impropriamente svolte in luoghi non attrezzati, non consoni, non costruiti per questo. Quindi anche per il gioco del calcio praticato magari da persone adulte a ridosso delle aree giochi per i bambini o montando improvvisate porte dal calcio nelle aiuole verdi. Ma a questo al signor Zaina (e ai 32 amici) così come all'ex candidato sindaco non interessa, interessa solo il cricket, barbaramente vietato da inesistenti ordinanze ai poveri ragazzi pachistani.
È evidente a tutti che in aree sorte per il relax e lo svago della popolazione, per il gioco dei più piccoli, come sono generalmente le aree verdi della Città, attività sportive di squadra, se praticate in un certo modo ed in un certo contesto, possono essere pericolose e impedire, comunque, il libero utilizzo dello spazio pubblico ad altri concittadini.
Del resto questo articolo del nuovo regolamento così riformulato, comprendendo anche il cricket, è dovuto alle diverse lamentele e situazioni di disagio ravvisate nei parchi più frequentati ove è più critico lo svolgimento di questa attività; palline arrivate nelle gambe della gente, interi spazi verdi monopolizzati senza dimenticare il verde pubblico compromesso per realizzare gli stalli necessari allo svolgimento del gioco.
Ma non solo disagi per i frequentatori di parchi: alcuni tra gli esposti più esasperati provengono da persone che non riescono a godersi la tranquillità delle mura domestiche, neanche la domenica, per il ritmato e snervante rumore che provoca la battuta della palla sull'asse di legno e dell'asse a terra.
E ancora: come la mettiamo con le reti di proprietà private più e più volte danneggiate per il recupero della palla schizzata senza controllo? Queste denunce, regolarmente protocollate presso l'Amministrazione Comunale, evidenziano come il disturbo provocato dal gioco del cricket non sia necessariamente legato al numero di affluenze dei parchi, ma sia da tenere in debito conto anche l'incompatibilità a svolgere tale attività in prossimità di abitazioni.
Non dimentichiamo, peraltro, che il regolamento precedente (quello "ereditato" dalla giunta che ci ha preceduto) già vietava il gioco del pallone nelle aree verdi proprio con la stesse finalità di buon senso e di contemperamento delle diverse esigenze che una pubblica amministrazione deve garantire negli spazi pubblici, preoccupandosi semmai di trovare in tempi certi spazi attrezzati anche per garantire a nuove esigenze ed attività emergenti di svolgersi in condizioni di sicurezza e tranquillità per tutti.
Non ho mai letto negli anni scorsi da parte del signor Zaina (e i 32 amici) o da parte dell'ex candidato sindaco lettere di protesta a favore "del libero giuoco di pallone in libero parco" o meglio ancor in favore del gioco della lippa (meglio noto come ciancol) affascinante gioco bresciano che il regolamento della giunta Corsini vietava espressamente con un divieto perentorio. Signor Zaina (e 32 amici) e signor ex candidato sindaco cosa facciamo, il ciancol no ed il cricket si?
L'attuale Amministrazione comunale sta lavorando, peraltro di concerto con la federazione italiana gioco cricket, per individuare spazi adeguati e attrezzati da destinare a questa disciplina, come peraltro è giusto fare nei confronti di tutti gli sport, impegno che ho già avuto modo di affermare e che ribadisco intendiamo attuare, certamente non sottraendo pezzi di parchi qua e la per realizzare campi da cricket improvvisati.
Quello che serve sono strutture adatte, protette, dove la pratica sportiva possa essere svolta in tranquillità e sicurezza, affinché sia realmente strumento di integrazione oltre che di formazione psico-fisica e non motivo di conflitto. Necessità sulla quale Brescia è in ritardo e non soltanto per il cricket.
Fabio Rolfi
Vice sindaco di Brescia
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato