Non dimentico gli insegnamenti di mio fratello

Ricordi.
AA

A 20 anni dalla tua prematura dipartita (avevi 53 anni), voglio scrivere di te, caro Adriano. Dopo aver scritto sempre su questa rubrica di rondini, di formiche, di valori che contano, ora voglio parlare di uomini coraggiosi, di uomini come te, caro Adriano, caro fratello. Non ti ho dimenticato, e questo lo sai. Soprattutto non ho dimenticato i tuoi insegnamenti, i tuoi principi, la tua onestà spinta sino agli estremi, il tuo amore per la famiglia (5 figli), il tuo servizio alla comunità, la tua passione politica, i tuoi tanti amici con i quali condividevi fatiche, delusioni, ma anche tante soddisfazioni. Tanti sono gli episodi narratimi dai tuoi amici dopo la tua dipartita, episodi che testimoniano la tua onestà intellettuale e non! Come quando, poco prima di morire (eri all'epoca presidente dell'Ospedale M. Mellini di Chiari), un amico ti trovò in paziente attesa, facendo la fila per un colloquio con il cardiologo, nel suo ambulatorio. Alla sorpresa dell'amico nel vederti aspettare tu rispondesti che la carica che ricoprivi era innanzitutto «servizio». Grande onestà, imparate politici corrotti! Ti ringrazio anche perché, oltre che fratello, sei sempre stato per me un grande educatore. Avevi qualche volta un carattere impulsivo, come il mio, dettato però dalla capacità di andare anche controcorrente e alla ricerca della verità. Sono certo che i tuoi tanti amici ancora non ti hanno dimenticato. Ho voluto ricordarti su questa splendida rubrica del Giornale di Brescia anche perché tu negli anni '60 sei stato corrispondente di cronaca locale per lo stesso. Continua a camminarmi accanto, caro Adriano; ho ancora, abbiamo ancora bisogno di educatori fraterni ed onesti come te.

Tuo fratello Ettore Galloni
Castrezzato

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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