Nadia, il tuo viaggio è stato troppo breve ma pieno di sorrisi

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Cara Nadia, sono i nostri fragili familiari le persone alle quali tu volevi trasfondere il tuo sorriso. Non desideravi altro che cancellare la malinconia del loro vivere riflettendovi la tua gioia. Volevi legare la tua anima leggera per disincagliare chi non volevi lasciar naufragare. Noi che quotidianamente incontriamo i nostri limiti attendendo ai bisogni dei nostri cari non possiamo che inchinarci davanti a persone come te, decise a camminare al nostro fianco per scelta e non per sorte. Tu sapevi di intraprendere un viaggio non facile, ma sentivi di avere in te una forza ed una generosità pronte e disponibili per dare a chi era ricco solo dell’ombra del suo malessere. Di sicuro non esistono parole per lenire un dolore straziante quanto ingiusto. Tu hai donato sorrisi e ti sono state restituite lacrime. Questo potrebbe essere motivo per scagliarsi contro un destino che non ti ha mai riservato quanto ti spettava. Ma non era così che tu misuravi il tuo fare. Purtroppo il nostro grazie arriva come sempre troppo tardi, anche se per te nemmeno quello ti era dovuto. Nadia, il tuo è stato un viaggio troppo breve, un solo accenno di primavera, una meteora luminosa, o forse meglio una cometa che ha lasciato una scia profumata d’incenso.

// Ettore Marini
Associazione Il filo che unisce Rovato

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