Moschea e integrazione a Trenzano

Immigrazione.
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Vorrei esprimere in questa sede le mie considerazioni di cittadino e di amministratore riguardo agli accadimenti recenti di Trenzano venuti alla ribalta della cronaca nazionale. Il caso "moschea", come viene definito in paese, è diventato la cartina di tornasole di più ampie problematiche relative all'integrazione delle comunità islamiche.

La questione di fondo resta infatti drammaticamente irrisolta; tale cultura che è elemento principale dell'identità orgogliosamente rivendicata da larga parte degli immigrati di fede musulmana contiene elementi che sono inconciliabili con la cultura occidentale. Il ruolo subordinato della donna nella famiglia, la sofferenza inflitta agli animali nei riti religiosi, la militanza permanente a favore della causa islamica, la pena di morte, il largo rifiuto dello stato di diritto ed il rimando alla disciplina coranica come fonte legislativa, come autorità morale, come esempio di condotta, tutto ciò è estraneo alla cultura occidentale ed al nostro modo di vivere e di pensare, tutto ciò non è accettabile né comprensibile.

Il Consiglio comunale del 12 dicembre scorso in cui i gruppi della maggioranza Pdl-Lega Nord hanno proposto e votato la mozione contro l'insediamento di moschee sul territorio comunale non è un'iniziativa strumentale tantomeno si propone come crociata; rappresenta semmai una secca assunzione di responsabilità da parte di chi governa la comunità con lo scopo di rassicurare i cittadini e garantire che nessuna strada rimarrà intentata. I toni sono forti perché nel confronto politico, specialmente in questo periodo ed in particolare a Trenzano dove la frammentazione è piuttosto elevata, gli animi si scaldano e si esacerbano.

Con la mozione si chiedeva al Consiglio comunale una trasparente presa di posizione sul tema a beneficio della conoscenza dei cittadini che vogliono sapere chi sta da che parte e chi lavora a favore o contro; credo che lo scopo sia stato pienamente raggiunto. Rammaricano gli interventi accusatori dei consiglieri civici Falsina, Magrinello, Bonomi e dell'ex-leghista Scarpini che non hanno aderito alla mozione; non devono certamente rendere conto al sottoscritto delle proprie opinioni ma mi auguro che si assumano l'onere di spiegare ai cittadini ed ai loro elettori perché sostengono il progetto di insediamento del centro islamico a Trenzano.

La questione, come si intuisce, è complessa e carica di implicazioni. La faziosità di taluni mezzi di comunicazione e di certa parte della classe politica è allarmante; invece di farsi carico di questa complessa problematica e di renderne conto ai cittadini descrivono coloro che dubitano della reale possibilità di sintesi di modelli così diversi come un manipolo di razzisti retrogradi e reazionari. In questi giorni sul territorio sono presenti le telecamere di Annozero, la trasmissione di Raidue nota per le vicende di Santoro più che per il rigore giornalistico; costoro hanno intervistato, per quanto mi è dato sapere, soltanto residenti di nazionalità straniera e qualche esagitato mentre neppure un commento è stato richiesto agli amministratori comunali coinvolti nella vicenda: pertanto sugli schermi cercheranno solo di dimostrare il teorema del pregiudizio e di addebitarlo agli amministratori dell'area di centro-destra. È serietà que- sta? Si pongano gli interrogativi che ho posto più sopra nella lettera se sono in grado di rispondervi!

Ritengo che la vera possibilità di integrazione per queste persone risieda nel rinunciare a vivere integralmente la propria religione ed acriticamente i suoi precetti per accettarne una forma decisamente più moderata in cui si distinguano chiaramente la vita civile e la fede religiosa, che non dovrebbero sovrapporsi. Se ciò non accadesse, credo che seguiteremo ad indicarci come "noi" e "loro" perché una distanza troppo grande continuerà a separarci. Non c'è alcuna forma di razzismo in tutto ciò né alcuna deriva di stampo fascista nel formulare tali convinzioni: questi sono solo lamenti squallidi e diffamatori da lasciare a quei teatranti che fingono di non capire per misero interesse personale o per cinico calcolo politico. La verità è che gli enti locali sono soli ed in prima linea a fronteggiare una questione, quella dell'apertura delle moschee o dei sedicenti centri culturali, che è sia di natura urbanistica sia di pubblica sicurezza. Edifici che nascono con i requisiti per ospitare centri culturali si trasformano in edifici di culto in spregio alle norme ed alle prescrizioni dei Piani Regolatori; centri culturali che sorgono per fare alfabetizzazione si trasformano in centri di attivo proselitismo e fanatica propaganda politico-religiosa su cui nessun controllo è davvero possibile, visto che la lingua parlata è sconosciuta alla maggior parte della popolazione oltre che agli addetti degli organi di vigilanza.

L'Amministrazione comunale di Trenzano sta agendo con tutti i mezzi di cui dispone per regolare l'attività di questi centri; sosterrà le proprie iniziative in ogni sede, forte del sostegno dei suoi cittadini.

Domenica 20 dicembre i gruppi consiliari di Pdl e Lega Nord riproporranno i gazebo davanti alle Parrocchie di Trenzano e Cossirano per le raccolta di firme congiunte; finora sono quasi 400 i cittadini che hanno convintamente aderito; tutto ciò spinge a proseguire per dare a ciascuno la possibilità di esprimere la propria opinione.

Dott. Gianmario Fusardi

Assessore a Cultura e Identità

Comune di Trenzano

Rimandiamo i nostri lettori all'editoriale di Ilario Bertoletti di sabato 12 dicembre. In esso è netto il principio che governa il dettato costituzionale e garantisce la libertà ed è altrettanto netto il rischio insito in uno Stato etico che piega i valori a proprio uso e consumo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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