Mi raccomando, quel marciapiede va sistemato

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Sono una vecchietta di 81 anni, vedova da 5 anni perché purtroppo mio marito è stato falcidiato da quel maledetto virus da cui nessuno ci ha saputo proteggere. Da allora ho cercato pur con tutte le difficoltà e la fatica, di sopravvivere ma nell’agosto del 2024 ho scoperto di avere un doppio tumore e in più si è aggiunta anche una lieve demenza cognitiva. Insomma non sono certo più quella che ero e sono stata certificata disabile al 100%. Per fortuna ho due figli. Uno dei due è riuscito, dopo 3 mesi di labirintici giri per uffici pubblici, ad ottenere un congedo straordinario dal lavoro. Quando mi accompagna con il mio camminatore/carrozzella per i marciapiedi della trafficatissima via Oberdan constatiamo che questi marciapiedi hanno molto poco di europeo... (quando ci troviamo ad arrancare per questi malmessi marciapiedi non ci sembra certo di essere in una città del nord Europa...) oltretutto da quando alcuni anni fa hanno chiuso le intersezioni da via Oberdan per via Borsi e via Locchi, quando i veicoli non sono incolonnati le macchine e le moto sfrecciano con velocità da Gran Premio di Formula 1. Chissà cosa succederebbe se una di queste macchine dovesse sbandare e finire sul marciapiede! Non ci sono infatti barriere che proteggano i pedoni! Lasciando perdere altre ironie che mi suggerisce mio figlio Marco, il mio principale caregiver (visto come sono europea... qui si usa l’Inglese! We must speak english in this Italy! Alright?) voglio segnalare con questa mia missiva che lo stato dei marciapiedi di via Oberdan è Pessimo! Sono molto difficili da percorrere per una disabile su carrozzella e spesso siamo costretti a fare pericolose gimkane tra una crepa un avvallamento una cunetta una radice sporgente i sacchi dell’immondizia i secchi della raccolta lasciati per giorni più ostacoli altri vari ed eventuali e siamo costretti a usare la sede stradale per andare avanti!

Anna Maria De Risio
Premio Bulloni 2018

Cara Anna Maria, la segnalazione la liquidiamo presto, affidandola all’amministrazione comunale, confidando sia sollecita nel sistemarla. Il centro della risposta lo vogliamo dedicare a lei e alla sua famiglia. Quando gli anni passano e gli acciacchi avanzano non è scontato il prendersi cura, ricevere in cambio da anziani quanto da genitori si è dato. A volte c’è l’abbandono, altre la pesantezza di chi effettua un servizio ma lo vive come un giogo al collo, una tortura. Da ciò che ci racconta lei, anzi, da come lo racconta, l’impressione è che pur in tutte le vostre difficoltà lei e i suoi figli abbiate saputo mantenere un tesoro prezioso, quanto sottovalutato: la lievità, la leggerezza, la cui cartina di Tornasole è l’ironia. Complimenti allora e un abbraccio, in attesa di poterglielo dare di persona. (g.bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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