Maria Maddalena e le mani strette sulla Croce

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Da qualche tempo la Santa Messa presso l’Abazia di Rodengo viene celebrata nell’imponente salone del refettorio. I miei occhi ammirano il suggestivo affresco della crocifissione; poco importa la diatriba su chi ne sia l’autore, lo sguardo si posa su Maria Maddalena che abbraccia avvinghiata quasi non volesse staccarsene quella croce pesante che sovrasta ogni cosa e dietro un lago di una tranquillità inquietante e la gente lontana che passa oltre e continua la sua vita incurante. Ci vogliono mani forti e piene d’amore per abbracciare ogni croce e si è soli. Guardo quel Cristo che è dei miei giorni e delle mie notti come il sole e la luna dipinte a lato e prego perché alzi il suo volto per immergere i suoi occhi nei miei mentre vorrei rimettere nelle sue braccia e nel suo costato quel sangue che da simbolo di vita diventa simbolo di morte. Tutto nel refettorio scompare, le colonne, i dipinti laterali,le statue di San Nicola e San Benedetto, le persone, il sacerdote: siamo solo io e quella croce che troppe volte non ho saputo abbracciare.

// Lettera firmata

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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