Mai più gite con Trenord Che odissea

Lettere al direttore
AA
Sono a raccontarvi una situazione tragicomica che la nostra scuola dell’infanzia ha vissuto nell’organizzazione della gita scolastica di fine anno, grazie a Trenord! Ad inizio anno scolastico programmiamo la nostra uscita didattica, metà mese di maggio, location non troppo distante; siamo della Vallecamonica e optiamo quindi per Capo di Ponte, rinomato sito Unesco, facilmente accessibile e ricco di spunti per i nostri 60 bambini fascia d’età 3/6 anni. Maledetto il giorno che abbiamo pensato di poter aggiungere alla visita alle incisioni anche l’esperienza del viaggio in treno, forse risalendo la Valle a piedi avremmo avuto meno difficoltà. Al rientro dalle vacanze pasquali, quindi inizio aprile, contatto l’ufficio comitive di Trenord via mail, perché non esiste un numero telefonico al quale potersi rivolgere. La prima risposta è automatica, ci ringraziano per averli scelti e a breve avremo le indicazioni necessarie. Una settimana dopo ci viene inviata una tabella per poterci fare un preventivo in base al numero dei partecipanti (considerandone l’età, gli effettivi anni compiuti nella data prescelta). Compiliamo tempestivamente il tutto e indichiamo gli orari a noi più consoni, restando in attesa di un loro riscontro. Passano altri 5 giorni, ci sono dei problemi legati al conteggio degli accompagnatori dei bimbi con difficoltà, ma interagire con qualcuno e comprendere meglio alcuni passaggi è impossibile. Dopo uno scambio di mail estenuante e non risolutivo, arrabbiandomi, chiedo, anzi prego, di essere contattata per poter chiedere anche di effettuare una fermata ad hoc per noi, al ritorno, nella stazione del nostro comune, non prevista, ma di passaggio e ad un orario non di punta, in modo da non creare disagi/ritardo ad altri passeggeri. Vengo contattata da un ragazzo (da un numero anonimo, senza poter salvare alcun contatto), ci spieghiamo, concordiamo i treni spostando la nostra partenza di un’ora, mi sembra collaborativo, dice che ha segnato tutte le nostre richieste, che mi invierà un nuovo preventivo corretto e che l’ok arriverà dalla loro sala operativa dieci giorni prima della nostra gita. Ormai è fine aprile. Non ricevendo alcuna informazione relativa anche alle modalità di pagamento, visto che i biglietti saranno inviati on line, il 3 maggio scrivo l’ennesima mail. Una risposta automatica mi informa che gli uffici saranno chiusi nella giornata del 1° maggio, ah, ovvio, peccato fosse già il 3! Lunedì 6 li contatto nuovamente e mi viene risposto che in settimana avremo tutte le informazioni del caso. Sono sempre io in settimana a contattarli, i 10 giorni di anticipo non sono stati rispettati e con mio grande, grandissimo, enorme rammarico scopro che non potremo prendere il treno (da loro) indicatoci alle ore 09.30 del mattino, perché già troppo affollato (dicono da 200 persone, che per chi conosce la linea Brescia-Iseo-Edolo sono un afflusso straordinario e alquanto strano) e nemmeno avere la fermata straordinaria nel nostro comune, dovendo quindi attendere un treno nel tardo pomeriggio. Ad una settimana dall a nostra gita, dopo uno scambio di ben 18 mail nella sola mattinata del 10 maggio, ci troviamo obbligati a trovare un’altra soluzione per poter raggiungere Capo di Ponte dove abbiamo prenotato laboratori e spazio per pranzare. Contatto il numero verde di Trenord, affermo che sia impensabile che un ufficio comitive non abbia un recapito telefonico, l’operatore, maleducato e strafottente, mi risponde che questa è la realtà, se mi sta bene è così, se non mi sta bene è così uguale e se voglio fare un reclamo, di farlo pure, magari qualcuno lo leggerà, ma a lui la cosa non interessa. Oggi, a quattro giorni dalla nostra gita, abbiamo risolto spostandoci con gli autobus di linea, che hanno operatori cortesi e attenti, considerando una comitiva di 60 bambini più una quindicina di insegnanti e adulti accompagnatori. Se questo è il modo di invogliare le persone a spostarsi con i mezzi pubblici, beh, ancora tanta è la strada da fare e mi permetto… prima di investire sull’idrogeno, forse sarebbe il caso di trovare un numero interno per l’ufficio comitive col quale relazionarsi e specificare che per organizzare un’uscita, un mese e mezzo d’anticipo non bastano per poter risolvere la pratica. Ci auguriamo che l’esperienza in autobus possa entusiasmare ugualmente i nostri alunni, spiegheremo loro che il treno della nostra linea valligiana Brescia - Iseo -Edolo lo vedremo solo passare, come nel film di Pozzetto, stando fermi al passaggio a livello, ogni volta, dieci minuti. Quando si dice… attaccatevi al treno!
Una maestra
Cara maestra,
il suo racconto è lungo, ma non abbiamo avuto nemmeno la tentazione di accorciarlo, poiché solamente la ricostruzione puntuale di quanto capitato può restituire l’idea della ragione e del torto, evitando che altri incorrano in simili disagi.
Da parte nostra proviamo la sua stessa frustrazione, il senso di impotenza e sgomento, forse perché in fondo restiamo degli ingenui, ostinandoci ad illuderci che vecchi carrozzoni possano trasformarsi in agili calessi, come per la zucca di Cenerentola.
Certi mutamenti tuttavia avvengono soltanto nelle fiabe.
E se per i convogli vetusti e i ripetuti ritardi sulle linee le scusanti possono essere molte, la (mala)gestione delle comitive non ha davvero giustificazioni. Buona gita a voi intanto, sperando che la pubblicazione sul giornale compensi almeno la desolazione per quanto capitato. (g. bar.)
Una maestra
Cara maestra,
il suo racconto è lungo, ma non abbiamo avuto nemmeno la tentazione di accorciarlo, poiché solamente la ricostruzione puntuale di quanto capitato può restituire l’idea della ragione e del torto, evitando che altri incorrano in simili disagi.
Da parte nostra proviamo la sua stessa frustrazione, il senso di impotenza e sgomento, forse perché in fondo restiamo degli ingenui, ostinandoci ad illuderci che vecchi carrozzoni possano trasformarsi in agili calessi, come per la zucca di Cenerentola.
Certi mutamenti tuttavia avvengono soltanto nelle fiabe.
E se per i convogli vetusti e i ripetuti ritardi sulle linee le scusanti possono essere molte, la (mala)gestione delle comitive non ha davvero giustificazioni. Buona gita a voi intanto, sperando che la pubblicazione sul giornale compensi almeno la desolazione per quanto capitato. (g. bar.)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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