«Magnifica Patria» Quando eravamo la Serenissima

Lettere al direttore
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Ho terminato di leggere l’articolo di cronaca che riporta la notizia di un incidente mortale, definendo Salò «Capitale della magnifica patria». Vorrei sapere da chi ha pubblicato l’articolo se con questa frase si riferisse alla Repubblica di Salò. Se così fosse mi spiacerebbe constatare come il Giornale dia spazio a questi «nostalgici» del fascismo.
Luisa Angoscini

Cara Luisa,

ci sono lettere dispettose, che si nascondono. La sua è una di queste: arrivata tempo fa, ci è capitata tra le mani ora. La pubblichiamo per non sembrar di essere omertosi e perché la risposta è più breve della sintetica domanda. «Magnifica patria» non c’entra nulla con il fascismo: è il nome che la Serenissima, cioè la repubblica di Venezia, diede nel tardo Medioevo alla confederazione di 34 Comuni del lago di Garda e di parte della Val Sabbia. (g. bar.)

P.S. Già che ci siamo, una constatazione a piè di pagina. L’Italia unita ha più o meno un secolo e mezzo, la nostra Repubblica meno di ottant’anni. Per noi contemporanei una vita, ma nel ciclo lungo della storia poco più di uno schiocco di dita. Basti pensare che Salò e gli altri Comuni costituirono un tutt’uno con Venezia per quattro secoli abbondanti. Pensiamoci, quando ci illudiamo di saperla lunga.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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