Ma che sicurezza Autovelox e tutor fanno solo cassa

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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S

volgo la professione di commerciale e percorro mediamente 60.000 Km ogni anno sulla Rete stradale italiana. Ho letto recentemente un report che riporta l’ennesimo primato del nostro (tragicomico) Paese: con 11.171 dispositivi installati, ma nel frattempo il numero sarà sicuramente aumentato, tra autovelox, tutor e semafori «intelligenti» in Italia sono presenti il 10% di tutti gli apparecchi installati nel Mondo! (Il 17% di tutti quelli installati in Europa!).

Tanto per dare un dato; in tutti gli Stati Uniti, non certo tolleranti verso chi commette infrazioni stradali, se ne contano solo 7.973.

Ma per restare a noi, questa proliferazione di dispositivi viene puntualmente spiegata dai nostri Amministratori come «interventi necessari per la sicurezza». Passo la maggior parte di ogni giorno sulla strada e non c’è niente di più falso e di presa in giro di questa affermazione.

A parte qualche tratto autostradale e qualche tratto locale virtuoso (dovuto a quei pochi e rarissimi Amministratori capaci) la situazione complessiva delle strade italiane è assolutamente disastrosa. La manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, è pressoché assente ovunque e non riguarda solo le strade ma anche lo stato dei ponti, dei cavalcavia.

Abbiamo strade con un numero impressionante di buche, rattoppi fatti con la pala un tanto al chilo, dislivelli, asfaltature «creative» (una corsia si e l’altra no o a macchia di leopardo...). Lavori (pochi) fatti con pressapochismo e incuria assoluta.

Per tutte queste cose cari Amministratori non sono necessari «interventi per la sicurezza»?

Per non parlare della situazione complessiva dei guard rail. E fosse solo per quelli rotti dagli anni ’60, divelti, arrugginiti, ecc... Sulla maggior parte delle tangenziali e strade provinciali lo sfalcio dell’erba e un minimo di manutenzione non avviene da talmente tanto tempo che l’erba è talmente cresciuta che i guard rail sia laterali che centrali spesso non sono più neanche visibili.

A riguardo ad esempio basta solo farsi in giro esplorativo su qualche tangenziale nostrana, quella che va verso Iseo oppure quella che va verso Concesio che anche se con un guard rail centrale modello new jersey presenta proprio centralmente lungo il percorso diverse piante talmente cresciute che in alcuni casi superano anche di un metro l’altezza del guard rail stesso!

Anche qui cari Amministratori non sono necessari «interventi per la sicurezza»? Qui va tutto bene.

Stessa situazione in molte rotonde, dove si è obbligati ad uscire con la parte anteriore della propria autovettura a proprio rischio e pericolo proprio perché l’altezza dell’erba impedisce qualsiasi visibilità.

Ultima ma non ultima per importanza la situazione della segnaletica e cartellonistica, con centinaia di cartelli neanche leggibili...

Quindi di che interventi necessari per la sicurezza stiamo parlando?
Fabio Tira
Castegnato

Caro Fabio,

come darle torto? E se anche il giornalista responsabile volesse eccepire, in nome del rigore e del rispetto istituzionale, il cittadino che è in noi e che nota l’assurdità di tutte le incongruenze che lei evidenzia, non potrebbe che stringerle la mano e dirle: «Quanto ha ragione!».

Il nostro è un Paese che, non riuscendo a rispettarle, moltiplica le regole. Con il risultato di non ottenere equità e produrre ingiustizia, favorendo i furbi seriali, che si distinguono in due risme: quelli che hanno così tanti soldi da farsi beffe di multe e punti patente e coloro che, non avendo nessun soldo, vivono al di sotto della legge, infischiandosene di sanzioni o divieti, tanto alla fine non pagano. In mezzo rimaniamo noi, la maggior parte dei cittadini, per i quali la sicurezza stradale non è una questione culturale, che riguarda il bene di tutti, bensì un percorso ad ostacoli in cui districarsi. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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