Lo specchio rotto, la burocrazia e l’inefficienza

AA

Era da un po’ di tempo che volevo scriverLe per «complimentarmi» con i Vigili Urbani della nostra città per la loro «efficienza» ma poi non volevo passare per il solito «rompiballe» che ha sempre da lamentarsi di tutto e di tutti. Più volte ho inviato lettere di fuoco sul malcostume imperante in molti settori e regolarmente lei le ha pubblicate e di questo la ringrazio; e quindi questa volta avevo deciso di soprassedere. Mi sono detto: «Ma che ci pensino un po’ anche gli altri, in fondo non sono affari miei, hai una certa età (57 anni), fatti gli affari tuoi e fregatene...». Poi oggi abbiamo toccato il fondo e c’è voluto l’ennesimo incidente, dei feriti e l’ambulanza per spingermi a scrivere questo accorato appello a lei, ai suoi lettori, al sindaco in carica ed a quello che verrà. Ma veniamo ai fatti. Abito in città, in via M. Cesaresco; per raggiungere casa mia in auto o con lo scooter, più volte al giorno percorro, come moltissime altre autovetture la via sopra menzionata imboccandola da via Pusterla e, giunto all’incrocio con via Apollonio, sino circa quattro mesi fa, mi affidavo alla presenza di uno specchio convesso posto sul lato nord dell’incrocio per poter vedere le vetture che giungono da via Montesuello (Liceo Calini per capirci meglio) e che, avendo precedenza e senso unico, spesso viaggiano a velocità sostenuta. La presenza dello specchio, indispensabile per poter attraversare in sicurezza l’incrocio senza dover essere obbligati a portarsi al centro dello stesso per vedere le vetture in arrivo, ha spesso evitato incidenti gravi. Orbene, verso i primi giorni di febbraio, appunto, notavo che lo specchio in questione era rotto, essendo il palo integro notavo con piacere che non era rotto a causa di un incidente ma che erano tornate di moda le fionde come quando ero ragazzo... eh si sa la mamma dei maleducati è sempre incinta... Mi ero ripromesso, quindi, di avvisare i vigili urbani della cosa, pensando di fare il mio dovere di bravo cittadino ed anche per sgravare i poveri vigili, oberati di lavoro, dall’ulteriore impiccio di doversene accorgere da soli. Pochi giorni dopo, andando negli uffici della polizia Municipale di via Donegani per una testimonianza, facevo presente all’impiegata (vigile urbano) il problema specchio. Gentilmente mi rispondeva di telefonare allo 030 45001 (probabilmente era il numero dell’ufficio posto al piano di sopra al suo e che avrebbe potuto lei stessa chiamare schiacciando un bottone... mah). Da bravo cittadino, giunto a casa, chiamavo il numero dei vigili urbani e mi sentivo rispondere, con tono piuttosto seccato: «Ma perché chiama noi?» facevo presente che il numero mi era stato fornito da una loro collega e «magnanimamente» il vigile dall’altra parte della cornetta si rendeva disponibile a passare la notizia all’ufficio manutenzione. Capisco che la polizia urbana sia molto impegnata a svolgere il proprio lavoro, tanto da non poter intervenire in caso di incidente stradale a meno che non ci siano dei feriti, e quindi attendevo circa un mese speranzoso della sostituzione dello specchio. Casualmente circa un mese dopo una pattuglia era ferma all’incrocio limitrofo a quello in oggetto e quindi facevo notare loro la questione. Esprimendo il rammarico per la negligenza dei loro colleghi si impegnavano, sul loro onore, ad avvisare nuovamente gli uffici della manutenzione citando (testuali parole): «Non si preoccupi, ci pensiamo noi!!!» Nei giorni successivi, prudentemente mi affacciavo al centro dell’incrocio per attraversarlo rimanendo, però, fiducioso dell’operato e della solenne promessa dei solerti vigili. Dopo un altro mese notavo che qualcosa era avvenuto... lo specchio non era stato sostituito ma il palo che lo sosteneva, in compenso, era stato rimosso. «Vòt veder che cambiano anche il palo?» ...pia illusione dopo 20 giorni circa, cioè sino al 20 maggio, e sono passati quasi quattro mesi, lo specchio non era ancora stato ricollocato. A questo punto avevo deciso di «sbattermene» e farmi gli affari miei. Ma questo il pomeriggio del 21 maggio, alle ore 17 circa, notavo via Apollonio bloccata ed un’ambulanza che stava caricando un ferito dall’autovettura coinvolta nell’ennesimo incidente all’incrocio incriminato con via Martinengo Cesaresco. Ennesimo, perché in questi mesi altri ne erano capitati ma fortunatamente senza feriti e quindi senza dover scomodare i nostri solerti vigili urbani che invece in questo caso erano dovuti prontamente intervenire. Leggermente stizzito per non dire «incazzato» mi avvicinavo ad uno di loro per far notare che da oltre tre mesi e dopo ripetuti avvisi ai loro uffici, alcuni fatti (?) proprio dai loro stessi colleghi, non era ancora stato sostituito lo specchio rotto. Nel frattempo alcuni altri cittadini presenti stavano esternando al vigile urbano lo stesso problema. Peccato che in modo brusco l’agente in questione (non sarà difficile, a chi di dovere, sapere di chi si tratta) ci zittiva facendoci notare che «il segnale basta e avanza» e che «lo specchio non è obbligatorio» e facendoci segno di sgomberare perché avevano «molto» da fare.

Lettera firmata

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato