L’irredentismo di Pisani e il patriottismo

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Mi permetto di esporre alcune considerazioni personali in merito alla lettera del signor Marzio Zizioli relativa a Malta in generale e alla figura di Carmelo Borg Pisani in particolare. Malta non è l’unica realtà dove la Gran Bretagna ha lasciato un segno nello scacchiere geopolitico dai tempi di sir Francis Drake, e non mi pare che i maltesi si sentano particolarmente defraudati di un’identità italica, forse per il fatto di sentirsi più maltesi che non italiani o britannici. Troverei del resto piuttosto curioso da parte dei maltesi (specie quelli più anziani) non ricordare l’assedio subito tra il giugno 1940 e il novembre1942 ad opera dell’Asse, col fattivo ma infruttuoso impegno della Regia Aeronautica agli ordini del generale Francesco Pricolo, espressamente tacciato di «leggerezza» dagli alti ufficiali germanici. Quantomeno comprensibile, in tali circostanze storiche, non avere troppa nostalgia di un’ipotetica madrepatria che reclami la propria potestà a suon di bombardamenti. Per quanto riguarda Borg Pisani gioverà ricordare che, fatto salvo l’eroismo individuale, il suo profilo storico di irredentista è intaccato dalla sua adesione al fascismo più intransigente. Battisti, Chiesa, Filzi e Sauro erano figure animate da un genuino desiderio di riunione delle loro terre alla Patria cui sentivano di appartenere; tale desiderio non era contaminato da alcuna passione politica. Borg Pisani, invece, agiva anche sull’onda emotiva di un sentimento imperialista e di una volontà di potenza che veniva propugnata da ogni regime totalitarista dell’epoca in generale, e dal nazifascismo in particolare. Non si può nemmeno giustificare Borg Pisani con il trito ritornello «a quei tempi facevano tutti così»: un esempio di eroica dedizione alla Patria slegato da qualsiasi supina fedeltà al regime si ravvisa nel caso di Luigi Durand de la Penne. Il signor Zizioli conclude la lettera immaginando un diverso esito della seconda guerra mondiale in cui l’Asse abbia prevalso. Non discuto che in quel caso forse Malta sarebbe italiana, ma non so quanto i maltesi ne gioirebbero. Per contro, l’Alto Adige e forse anche il Trentino sarebbero fagocitati da un grande Reich nazista, vicino ingombrante e pericoloso (vanificando così il sacrificio dei martiri irredentisti della Grande Guerra); gli ebrei italiani non esisterebbero più da un pezzo, vittime delle infami leggi razziali firmate dallo stesso re concessionario della medaglia d’oro a Borg Pisani; infine io non godrei della libertà di scrivere queste righe per esporre delle opinioni che, per il solo fatto di essere tali, potrebbero essere considerati un reato. Marco Badini Bagnolo Mella

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