L’intollerabile intolleranza di chi impedisce di parlare

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Im pedire al direttore di Repubblica Maurizio Molinari di parlare in università, luoghi, spazi della più alta forgiatura tra città delle nostre comunità. È tecnicamente parlando un rigurgito o disturbo mentale fascista e/o gulag. Questo è quello che Pier Paolo Pasolini chiamava il fascismo degli antifascisti. Utilizzare l’argomentazione di definire Repubblica un giornale sionista è squallido. Le università devono essere i luoghi del dialogo, non gli spazi di costruzione di un pensiero unico ideologico e violento. Perché chi impedisce agli altri di parlare, usa la violenza non la cultura. Solidarietà alla stampa locale e nazionale. Bisogna respingere questo clima di odio e di intimidazio ne.
Celso Vassalini
Brescia

Gentile lettore, è sempre condannabile e da respingere qualsiasi intolleranza trasversale che provi a mettere all’indice o al bando - per supposte connivenze o complicità - chi semplicemente sostiene ragioni diverse dalle nostre. Ma ancor di più lo è quando questa si manifesti in un contesto come quello universitario, terreno privilegiato per il confronto e la disputa su idee, analisi e massimi sistemi... Il fatto è che la polarizzazione e la radicalizzazione delle posizioni, frutti avvelenati di ogni conflitto, stanno alzando la soglia di intolleranza a livelli... intollerabili. Per fermare intimidazioni e odio prima che sia troppo tardi, è necessario da subito che non trovino terreno fertile nell’indifferenza e nell’omertà. (g.c.)

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