L’infinita storia del Garza a Calvisano
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Calvisano, il Garza e una storia infinita. La provocazione viene lanciata dall’ex vicesindaco di Calvisano Mario Bicelli, recentemente dimessosi da tale carica rimanendo consigliere Comunale nel gruppo indipendenti. Fui investito del problema già nella primavera del 2005, quando si affacciò per l’ennesima volta lo spaglio del torrente nei campi a est di Viadana. In un blitz in territorio di Ghedi, si scoprì che la vasca di laminazione, creata da due anni, munita di una paratoia, la cui apertura o chiusura per il deflusso dell’acqua, si otteneva girando una manopola a portata di tutti. Accertato che la vasca era vuota, venne informata L’Aipo (Agenzia Interregionale per il Po) la quale provvedeva alla sostituzione dell’arcaico meccanismo con altro più confacente, sicuro e controllabile dal punto di vista del deflusso delle acque verso Calvisano onde ridurre lo spaglio di detriti di ogni genere sul nostro territorio. All’uopo e in seguito, raggiunsi a Milano presso il Pirellone, l’assessore all’Ecologia, documentando con materiale fotografico sullo status dei campi sempre interessati dagli eventi di spaglio. Riuscii a far stanziare un finanziamento all’Aipo per la posa di uno sgrigliatore nei pressi della vasca di Ghedi, per fermare tutti i detriti che da almeno sessant’anni imbrattavano la campagna a est di Viadana. In accordo con il sindaco, vennero indette conferenze sullo spinoso problema, poiché la sua soluzione era stata interrotta nel 1985, quando erano in corso i lavori del nuovo canale con sbocco nel fiume Chiese. L’interruzione dei lavori si ebbe a solo 400 metri dal termine corsa del vecchio canale, per procurata sentenza del Tar di Brescia da parte del Comune di Carpenedolo. Demotivata in parte la sentenza, con l’impianto dello sgrigliatore, caddero anche gran parte delle pregiudiziali sulla qualità dell’acqua che sarebbe stata immessa nel Chiese. Mi recai nuovamente in Regione Lombardia dall’assessore di riferimento al caso, il quale mise a disposizione dell’Aipo i fondi necessari per l’opera di agganciamento dal vecchio al nuovo canale ovviamente vincolati ad uno studio di fattibilità, progetto e appalto lavori. Tale progetto non vide mai la fine, perché arenatosi a causa di interferenze di alcuni «illuminati» che avevano appoggiato un’ipotetica modifica al percorso, modifica non realizzabile tra l’altro dal punto di vista tecnico. La Regione Lombardia quindi ha stilato un altro progetto, ancora in fase di studio. Nel frattempo però sono venuti meno i fondi del finanziamento dell’opera a causa della crisi. Pertanto è il caso di dire che la questione del torrente Garza rimane in alto mare. Sta di fatto che i cittadini abitanti a nord-est del centro di Calvisano a causa delle copiose precipitazioni che assumono sempre di più carattere monsonico, vivono giornate col terrore di allagamenti per esondazione sia del Garza che del Saugo. Da anni la zona è monitorata dall’Aipo con la fattiva collaborazione del sig. Cavallari Claudio allo scopo di evitare, nel limite del possibile, allagamenti nelle abitazioni. Spero che i prossimi amministratori si prendano a cuore il problema Garza prendendolo per le corna come ho sempre fatto io, senza se e senza ma, e soprattutto all’unanimità e senza distinguo. Mario Bicelli Consigliere Comunale Calvisano
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