L’indimenticabile disponibilità dell’avv. Moretti

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L’inizio di un nuovo anno è il momento in cui capita di fare i conti con l’anno che si è appena concluso e con gli eventi occorsi che hanno segnato in qualche modo la nostra vita. È per questo motivo che ritengo doveroso ricordare la scomparsa, nell’anno che ci ha appena lasciato, dell’avvocato Silvio Moretti. L’avvocato Moretti non è stato solo un avvocato dal fine acume giuridico e dalla grande preparazione e correttezza, di cui colleghi e magistrati sono stati e sono buoni testimoni ma, per i molti che sono venuti in contatto con lui, ha rappresentato una persona fuori dal comune. Ciò che colpiva in lui era la grande generosità. Un uomo generoso della cosa più preziosa per tutti e cioè del suo tempo. Nonostante una vita professionale intensissima che lo vedeva lavorare fino a tardi la sera e spesso anche durante i giorni festivi, Silvio era sempre disponibile e non si negava mai per qualunque problema gli si chiedesse aiuto. Ma questo non riguardava solo coloro che lavoravano o collaboravano con lui; l’avvocato Moretti era una persona che si prendeva grande cura di chi si rivolgeva a lui anche per motivi non professionali e il suo non era un interesse solo formale e di mera cortesia. Capitava che, pur a distanza di tempo, si ricordasse che un familiare del suo interlocutore aveva in passato avuto problemi di salute e se ne interessava sinceramente; era attento, sempre gentile e premuroso con tutti. È capitato a volte che, parlando con lui, gli facessi notare come egli permetteva che le persone talvolta, anche per cose banali, gli sottraessero momenti importanti del suo prezioso tempo o che alcuni suoi clienti, andando da lui in studio senza appuntamento, stravolgessero la sua giornata lavorativa obbligandolo ad uscire dall’ufficio ad ora ancora più tarda. La sua risposta era che si riteneva una persona fortunata per aver avuto la possibilità, anche se con grandi sacrifici, di studiare e di accedere ad un grado elevato di istruzione e cultura e che perciò riteneva giusto restituire parte di quello che aveva ricevuto alle persone meno fortunate. L’avvocato Moretti è stato non poche volte anche l’avvocato degli ultimi, di quelli che l’avvocato non potevano permetterselo (il gratuito patrocinio è un’istituzione di pochi anni orsono) e lui sosteneva che non si potesse chiedere a chi vive in uno stato di bisogno o di disperazione di avere buone maniere o di comprendere le convenzioni che ci siamo dati, come prendere un appuntamento per conferire con l’avvocato. Ed anche quando qualcuno, magari sofferente o disperato, si rivolgeva a lui con modi e toni che potevano apparire fuori luogo o anche arroganti, ciò non gli impediva di prodigarsi allo stesso modo e con la stessa gentilezza che usava con chiunque altro. Per non dire poi delle decine e decine di giovani laureati in giurisprudenza, oggi valenti avvocati, che sono passati dal suo studio e che lui formava con pazienza e senza risparmiarsi, prodigo di consigli non solo professionali. Resta l’esempio assai prezioso di un uomo non comune, di un grande maestro e di un caro amico, il cui ricordo è doveroso coltivare e testimoniare a futura memoria.

// Alberto Mangiarini
Avvocato - Brescia

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