Licenziato da Ryanair per un furto non commesso

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Le scrivo con l’amarezza che può avere un padre il cui figlio è appena stato licenziato con l’accusa infamante di furto. In breve, da un pacchetto dimenticato da una passeggera su un volo Ryanair, dove mio figlio lavorava da aprile come steward, sparisce un profumo dal valore di pochi euro. Il pacchetto si trovava nella zona presidiata da mio figlio, che viene accusato del furto e licenziato in tronco. Nonostante le recenti polemiche nate attorno alla compagnia low-cost, la ritenevo personalmente un’azienda seria, alcune notizie, come le ferie non pagate, sono bufale. Invece prendere una simile decisione nei confronti di un ragazzo diciannovenne, magari sprovveduto data l’età, denota una totale mancanza di umanità e senso etico, contro la quale non esiste in Italia alcuna tutela. Posso solo dire che mio figlio avrà tanti difetti ma di sicuro non è un ladro.

// Fernando Travagliati
Padenghe sul Garda

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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