Lettera a mia figlia perchè non accetti l’ideologia «gender»
AA
Lettera di un papà (preoccupato) a propria figlia. Voglio essere sincero fin dall’inizio: non so proprio come incominciare questa «lettera» rivolta a te, che sei mia figlia, un dono del Signore tanto immeritato quanto prezioso. Tante cose che ora ti dirò tu non le capirai. Nemmeno io se è per questo; ma sappi che ci sono Verità che nessun uomo o ideologia potrà mai cambiare. Non aver paura! Ti scrivo perché desidero mettere nero su bianco tutte le mie preoccupazioni da padre ed esprimertele pensando che tu, già ora, nonostante i tuoi soli quattro mesi di vita, le possa capire e farne tesoro. Probabilmente, anzi, sicuramente, a te, nei prossimi anni, verrà negato di dire e fare tantissime cose che a me, quand’ero bambino, erano invece permesse, risultando scontate e normalissime. Questa è la cosa più importante e più bella che desidero dirti subito: sei una donna, sì, una donna. Fin dai primi istanti di vita nella pancia di tua mamma tutto era già meravigliosamente predisposto affinché tu fossi una bellissima bambina. Essere donna, come essere uomo, è sempre un dono e, in quanto tale, non è proprio da mettere in discussione. Se qualcuno lo vorrà fare con te, mettendoti confusione e insinuando che tu sei nata «neutra» e che puoi decidere anche di cambiare sesso, in questo caso ti autorizzo ad urlare ad alta voce, con tutta la forza che hai, che tu sei femmina, felice di poter essere in futuro la culla di una nuova vita. Respingi con determinazione ogni tentativo che faranno le c.d. educatrici o maestre nel farti pensare che c’è qualcosa di sbagliato in te. No. In te tutto è stupendo e perfetto. Vedo già le tue lacrime nel chiedermi perché tutto ciò! Perché una verità tanto bella e stupenda come l’ «essere uomo» o l’«essere donna» venga messa in dubbio e, con la forza, imposto tutto il contrario a dei bambini come te, indifesi e candidi. Non lo so. Scusami, ma davvero non lo so. Non ho una risposta a questa assurdità e a questa futura sofferenza degli innocenti. Sì, perché voi, in tutto ciò, siete semplicemente degli innocenti. Vedrai, piccola mia, quanto sarà emozionante e stupendo quando dalla tua piccola boccuccia uscirà per la prima volta la parola «mamma» o la parola «papà». Non spaventarti se qualche maestra ti dirà che quelle due parole sono offensive e oltraggiose; se ti obbligheranno anche con la forza a dire «genitore 1» oppure «genitore 2», fallo, e nel tuo cuore chiamaci ancora «mamma» e «papà». Anche se all’asilo o a scuola non lo si farà più, a casa nostra, alla seconda domenica di maggio e alla terza domenica di giugno, ti prometto che festeggeremo sempre la festa della mamma e del papà. Ai miei tempi, i genitori festeggiati venivano invitati a scuola dove si faceva una merenda tutti insieme. Erano due pomeriggi davvero belli! La mia promessa è che a te, queste giornate di festa e di gioia, non te le farò mancare. Promesso. Desidero ora farti una raccomandazione: il tuo corpo è prezioso. Prezioso come un fiore. Qualsiasi fiore non va toccato, né dolcemente né bruscamente. Si rischierebbe di fargli del male. La stessa cosa per il tuo corpo. Abbi cura di lui. Custodiscilo. Se qualcuno ti dirà che «per il tuo bene» occorra che tu ti debba toccare o, peggio ancora, che qualche tuo compagnetto di scuola debba sfiorarti, anche in questo caso, ti permetto di urlare, gridare ed opporti con tutte le tue forze a questa malsana teoria. Purtroppo, piccola mia, io e tua mamma non possiamo essere presenti ovunque tu sia. Ecco perché ti faccio questa raccomandazione: sii una sentinella, sempre vigile e attenta, affinché nessuno dietro un falso aiuto ti faccia invece del male, al tuo corpo e alla tua anima. Devi essere prudente come un serpente e semplice come una colomba. Ricordatelo! Questa lettera, figlia mia, desidero che sia per te una guida, un faro in mezzo a questo buio pesto e tenebroso, fatto di ipocrisia, di verità da sempre ritenute tali ed ora, tutto ad un tratto, offensive e bigotte. Ciò che è importante è che tu non abbia paura! Sarai una bellissima mosca bianca, candida, pura, sempre speranzosa e cosciente di ciò che è giusto e ciò che invece, sotto false spoglie, si vorrà dipingere come tale. Un'ultima cosa: noi, per te, saremo sempre il tuo papà e la tua mamma! // Emmanuele Capretti Il tuo papà
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