L’esame al Civile tra un anno e mezzo che fa indignare

Lettere al direttore
AA
C’è un detto che riguarda i turisti che vengono trattati male in Liguria, eppure i milanesi continuano ad andarci. Nel mio caso invece sento di essere trattata male dalla Regione Lombardia ed anch’io continuo ad andarci… ma per necessità! Abito in provincia di Brescia, quindi residente e contribuente di Regione Lombardia; ho deciso di scrivervi per riportare il mio caso, uno dei tantissimi immagino. Ogni sei mesi devo eseguire una Angio-Rmn e con cadenza annuale anche quella dell’encefalo, da effettuarsi presso gli Spedali Civili di Brescia.
Il 17/07/24 sono riuscita, cosa non sempre facile, a parlare con il Centro Unico di Prenotazione, scoprendo che il primo posto disponibile è il 22/09/2025, tra più di un anno e mezzo. Trovo scandaloso dover attendere così tanto, ma m’indigna ancora di più sapere che se richiedessi la stessa prestazione in regime di solvenza, alla «modica» cifra di circa 400,00 euro potrei non solo scegliere il giorno ma anche la fascia oraria, serale. Mi chiedo e vi chiedo perché il paziente-cittadino per curarsi deve sempre e solo «aprire il portafoglio». La lodevole iniziativa di ridurre i tempi delle liste d’attesa con ambulatori aperti anche il sabato mattina e con orari più confacenti alle necessità dei cittadini-lavoratori è pura propaganda pubblicitaria? Per quel che mi riguarda pare di sì.
Dagli anni Novanta la Regione Lombardia ha costruito un’elegia, anzi un’epopea, della sanità fiore all’occhiello dell’Italia, ma oggi c’è bisogno di un’arte raffinatissima a giustificare la difesa di certe pratiche organizzative insopportabili.
Sandra Venturelli
Salò
Facciamo nostra l’indignazione della signora Sandra: non ci sono difese d’ufficio che tengano. La situazione, certo non nuova, ha ormai superato i livelli di guardia. Ma una speranza in più - forse - arriva dalle rassicurazioni pronunciate proprio ieri dall’assessore regionale Guido Bertolaso che ha annunciato nuovi fondi finalizzati appunto a ridurre le liste di attesa per visite mediche ed esami clinici. Lo stanziamento previsto per il Bresciano (ne parliamo in Cronaca a pagina 13) è pari a 4,4 milioni di euro. Prendiamo nota della promessa, anche per conto dei nostri lettori, e siamo pronti a registrare il sospirato e doveroso cambiamento di rotta. Se e quando avverrà. Nel frattempo, però, continueremo a raccontare la Sanità che non c’è. E che ci manca. (n.v.)
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