L’eroico ciclista lonatese del secolo scorso
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Nell’ambito delle manifestazioni fieristiche legate alla 56ª edizione della Fiera di Lonato, verrà presentato ai visitatori ed ai concittadini un fascicoletto riportante il racconto delle imprese sportive del lonatese Giovanni Scarpetta che ha partecipato ai primi «Giri Ciclistici d’Italia» del 1910 e 1911. Il volumetto sarà collocato tra i cimeli ciclistici del «Salone del Ciclo e Motociclo» e tra i volumi di argomento storico-lonatese che verranno esposti nell’atrio delle Scuole Medie a disposizione dei visitatori. Essere presenti in una competizione ciclistica della durata di alcuni giorni nei primi anni del secolo passato era un’impresa faticosissima e rischiosa. Tanto più che il nostro giovanissimo ciclista Giovanni Scarpetta (fornaio di 19 anni) correva da «individuale o isolato». Non aveva, cioè, alcuna assistenza logistica (come avevano i campioni già affermati) e doveva provvedere personalmente alle riparazioni della bicicletta, a procurarsi il cibo, a cercarsi un luogo dove passare la notte, a portarsi appresso indumenti, borsa dei ferri, i palmer, e quant’altro di necessario tenendo conto, inoltre, che gli arrivi di tappa avvenivano quasi sempre con ritardi di ore... Per questo Giovanni Scarpetta non ha avuto, come tanti altri sconosciuti corridori come lui, l’onore delle cronache sportive che lo abbiano ricordato nei decenni successivi. A Lonato di Giovanni Scarpetta si parlò fino al primo dopoguerra, poi il corridore lonatese si trasferi a Milano e fatalmente si perse memoria di lui e delle sue imprese. Infatti i corridori che primeggiavano in quegli anni erano gli ancor oggi famosi Galetti, Ganna, Pavesi e pochi altri che pure provenivano dal mondo del lavoro duro e faticoso (manovali, muratori, ecc.) come appunto anche il fornaio lonatese. C’erano anche campioni che giungevano dalla Francia tra i quali il più conosciuto era il «campionissimo» Lucien Mazan, detto «Petit Breton», già vincitore di due Tour. Proprio «Petit Breton» sulle strade lonatesi ebbe due inconvenienti significativi - durante il Giro - uno dei quali accadde mentre, superato Lonato, si «buttava» velocemente verso il lago e venne rincorso ed assalito da due buoi che, infuriati, lo scaraventarono a terra causandogli contusioni varie ed un ritardo di molti minuti... Ma una delle maggiori difficoltà incontrate dai corridori in quegli anni erano i percorsi stradali polverosi, fangosi, segnati dai micidiali solchi delle ruote dei carri e dalle orme di buoi e cavalli. Nell’opuscolo si raccontano anche le cronache delle tappe di quei «Giri» nelle quali emerge la simpatica e generosa figura di «Giovanni Scarpetta da Lonato» che, nonostante la scarsa prestanza fisica (pesava 58 chilogrammi ed era alto 161 centimetri), riuscì ad essere caparbiamente presente tra i partenti delle tappe del giorno successivo senza andare «fuori tempo» pur se segnalato negli ultimi posti della classifica a punti. E giustamente Giovanni Scarpetta va ricordato per il suo insopprimibile spirito di avventura e per la forte abnegazione e volontà dimostrata nella sua doppia partecipazione agli albori di quella corsa ciclistica che poi diverrà la più importante d’Italia. A Lonato rimasero fino agli inizi degli Anni Sessanta del Novecento le di lui sorelle Elisa ed Antonietta nel negozio di privativa denominato «Le Scarpette»... Come detto, signor Direttore, nei giorni della Fiera il rustico fascicoletto sarà collocato tra i cimeli nel «Salone del Ciclo e Motociclo» ed anche tra i volumi della rassegna «Lonato nei libri» dove si parla (e si scrive) in particolare di dettagliate memorie del paese.. Alcuni esemplari del volumetto saranno poi depositati alla Biblioteca Queriniana di Brescia ed anche sugli scaffali della Biblioteca Comunale di Lonato a disposizione degli appassionati di ciclismo e di storia locale. Osvaldo Pippa Lonato del Garda
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