Leno e il servizio consorziato di polizia locale

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«Lo scorso 11 ottobre leggevo, sul vostro quotidiano, della scelta compiuta dai Comuni di Leno, Pavone del Mella, Pralboino e Seniga di gestire, in forma associata, il servizio di polizia locale. Una scelta non condivisa dalle opposizioni, che non ho mancato di contrastare in occasione del Consiglio comunale del 28 settembre.
Chiaramente, fossi consigliere comunale a Pavone del Mella (comune senza agenti di polizia locale e con l'obbligo di associarsi ad altri comuni per gestire determinati servizi) il mio sarebbe stato un voto diverso. Ma sono di Leno e non ho potuto nascondermi le conseguenze negative di questa scelta. Conseguenze negative, almeno per la comunità lenese.
Difficile pensare infatti a un miglioramento del servizio se - semplificando - passiamo da un agente di polizia locale ogni 10 chilometri quadrati, ad un agente ogni 15. Dovendo "badare" a un nuovo territorio, così vasto, servirebbero almeno un paio di agenti in più. Oppure, il servizio di polizia cambierà a tal punto, da non risentirne.
Come? In Consiglio comunale non ho avuto risposte. Nulla di concreto almeno.
Nulla di concreto neppure su chi pagherà i costi derivanti dal maggior carico di pratiche per l'ufficio del Comando di Leno, dall'utilizzo di mezzi e strutture lenesi, dall'impiego dei nostri agenti di polizia locale per svolgere servizi a Pralboino piuttosto che a Seniga.
Tutto a carico dei lenesi? Neppure su questa questione siamo stati rassicurati».
Dott. Franco Zucca
Lega Nord
Leno

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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