L’elicottero sull’Adamello: che bel progresso...
Leggiamo con stupore che «finalmente» si potrà raggiungere la vetta dell’Adamello con diversi servizi e... in elicottero. Senz’altro un bel progresso! Non soltanto per noi che frequentiamo quelle vette con fatica, che saremo omaggiati da rumore assordante e pericoli di valanghe e certamente anche ben accetti dalla fauna locale di rapaci e ungulati, non parliamo poi della montagna sacra ai nostri nonni, divenuta sede di gite per facoltosi turisti che non hanno voglia di camminare... Ricordo le polemiche 25 anni fa per un atterraggio di un elicottero militare al Rifugio Brentei, nelle Dolomiti di Brenta, che andarono avanti mesi e provocarono dimissioni e smentite, era ovvio che si rispettasse un divieto in un Parco naturale, se non per il salvataggio. Forse non lo è altrettanto per il Parco lombardo e per le Amministrazioni che avranno senz’altro un tornaconto economico, non si spiega altrimenti questo nuovo sfregio alla bella Cima lombarda e agli escursionisti, alle nostre alpi e alla natura, nonché dei nostri nonni soldati e ai loro caduti ancora lì insepolti. Bravi, facciamo passi avanti nel buon senso e nel rispetto della nostra natura e della nostra storia.
// Sergio BoemPadenghe sul Garda
Gentile Sergio, va precisato anzitutto che con l’elicottero si potrà solo sorvolare l’area dell’Adamello e a non meno di 300 metri d’altezza, ma non portare persone sulla cima. Una precisazione che è giusto fare. Detto questo, siamo d’accordo con molte sue considerazioni, peraltro condivise anche dai grandi protagonisti dell’alpinismo contemporaneo. Da appassionato della montagna (ma non residente) amo la «wilderness», il lato selvaggio e romantico - o quel che ne resta - di valli e cime. Ma comprendo che l’economia alpina oggi si regge in gran parte sul turismo, un turismo per lo più di massa che non disdegna i supporti resi disponibili dalle moderne tecnologie, elicotteri inclusi. Di un paio di cose sono però sicuro: che la montagna in generale non può comunque trasformarsi e ridursi ad una Disneyland della wilderness, e che salire ad ogni costo sull’Adamello non è esattamente una prescrizione del medico. (g.c.)
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