Le troppe visite per l'invalidità

AA

Mi permetto di rubarle un po' del suo tempo. Per prima cosa, avendo in famiglia un vero caso di invalidità, vorrei ringraziare pubblicamente tutti gli organi competenti nella ricerca di falsi invalidi, dal ministro Brunetta, all'Inps e a tutti i medici delle commissioni che svolgono questo lavoro. Come ben lei saprà nel 2010 sono iniziati tutti i controlli per accertare la veridicità dell'invalidità dichiarata ed eventualmente per revocare l'assegno di accompagnamento. Ecco la nostra esperienza... ho un fratello down che percepisce l'invalidità quindi anche per lui sono iniziati tutti i controlli e le corse per fare visite su visite. Alla prima visita, nonostante i medici abbiano potuto constatare che mio fratello è down dalla nascita (non tutti probabilmente sanno che si nasce e si muore down...) ha fatto seguito un'altra visita e poi un'altra ancora e un'altra ancora e così via fino all'ultima nella quale veniva fissata una data in cui l'invalido avrebbe dovuto presentarsi per non avere la revoca dell'assegno di invalidità. Mio fratello è fortunato perché non è solo; siamo diversi fratelli che si prendono cura di lui... ma pensi a chi è solo magari con un genitore anziano... Finalmente questo tran tran è finito ed è stata convalidata l'invalidità. Mi è rimasto però un quesito da sottoporle: dopo tutte queste visite e controlli con medici diversi mio fratello, che non riesce a capire che è stato fatto tutto soltanto per la sua invalidità, si è messo in testa di essere ammalato, di avere dentro di lui un brutto male che ti lascia poco da vivere... ora come possiamo noi fargli capire che non è così? Speriamo che Dio ci aiuti.
Lettera firmata

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato