Le singolari regole sulla restituzione del passaporto
Il sito della polizia di Stato informa che chi desidera riavere il vecchio passaporto scaduto può farne domanda al momento della presentazione dell’istanza per ottenere il nuovo documento. Su internet si trova anche che «in passato non era possibile avere la restituzione del vecchio passaporto ma le cose ora sono cambiate. Il vecchio passaporto potrà tornare tra le vostre mani opportunamente annullato, senza dover ricorrere a strani escamotage. Molti, ignari di questa possibilità fanno la denuncia di smarrimento ma vista l’attuale facoltà di tenersi il passaporto semplicemente chiedendolo allo sportello viene a cadere ogni possibile utilità della denuncia, ricordando anche che la falsa denuncia è un reato penale». Mi presento con mio figlio all’ufficio di Brescia per rinnovare il suo passaporto che scade il 20 aprile. Con tutte le difficoltà incontrate a prenotarmi e i tempi biblici, non sono stata a vedere i 15/20 gg di scadenza e quando finalmente si sono riaperte le iscrizioni ho accettato la data trovata. Fiduciosa nel Nuovo che avanza, chiedo che mi venga restituito il vecchio passaporto opportunamente annullato. «No, non è possibile. Il passaporto scade tra 20 giorni quindi avrebbe due passaporti». Sorpresa mi chiedo come potrei avere due passaporti se quello vecchio viene annullato e quello nuovo mi verrà consegnato tra ben 30 giorni. In ogni caso chiedo che mi venga restituito annullato solo quando mi verrà consegnato il nuovo passaporto. «No, non è possibile. Questo valeva solo se mi avesse consegnato un passaporto già scaduto. È la legge». Mi sembra una cosa senza senso - Chiedo «Quale legge?»- «Disposizioni del Ministero dell’Interno». Mmm.. Faccio presente che negli ultimi sei mesi di validità del passaporto questo documento può essere considerato scaduto perché molti Paesi non lo accettano più. Me lo avevano confermato lo scorso anno proprio loro, in quell’ufficio, ma il funzionario dello sportello vicino infastidito mi dice che «la scadenza è quella scritta sul passaporto»- Discorso chiuso - Non c’è niente da fare. Rinuncio, ma la rabbia mi cresce dentro come un fiume in piena. Non tanto per il passaporto - mio figlio soppravviverà anche senza il vecchio passaporto, compagno fedele dei suoi primi viaggi - ma perché penso che più che il Nuovo che avanza è il Vecchio che trionfa! Il grande Vecchio che si aggira come un fantasma nei vari uffici della Pubblica Amministrazione. Se trovi il funzionario che non disdegna il Nuovo generalmente esci contenta e pensi che insomma piano piano le cose stanno cambiando… Ma se non sei così fortunata, esci sconsolata e pensi che forse non cambierà mai niente. E per favore e per pietà, in questo caso non mi si dica che con i passaporti c’è rigore per via del terrorismo. Comunque, a prescindere da questo ci tengo a dire che ho grande rispetto per i poliziotti per il lavoro che fanno e per la divisa che portano. Nello stesso ufficio altri poliziotti, all’uscita, vedendomi un po’ come dire…accigliata? mi hanno chiesto se andava tutto bene e hanno comunque ascoltato le mie ragioni. Gliene sono grata. Ho raccontato questo fatto, anche se non di chissà quale importanza, perché sono convinta, che osservare e raccontare sia un aiuto al Nuovo che tenta di avanzare. A tutti i funzionari meno amanti del Nuovo l’augurio di iniziare a guardare oltre, ascoltare anche le ragioni dell’utente possibilmente senza più trincerarsi dietro leggi senza numero o altre cose mal spiegate e poco comprensibili. Il Nuovo ama il buon senso.
// Giusy RosiniBrescia
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