Le peripezie di un disabile temporaneo
Le scrivo per portare alla luce un fatto accaduto sabato 28 agosto 2010 alla stazione di Brescia, non per far polemica per me che fra pochi giorni avrò risolto il problema, ma per chi tutti i giorni si trova ad affrontare i disagi che di seguito le illustrerò. Mi sono recato alle 14 in stazione per prendere il treno per Casalmaggiore, borsa in spalla e a causa di una frattura alla caviglia, gesso e stampelle, leggo che il treno parte dal binario 6, mi accorgo che fuori dalla biglietteria, c'è un ascensore e chiedo a un gentilissimo agente della Polfer come si faceva ad accedervi. Lui sorridendo mi dice che tanto è inutile poiché una volta scesi nel sottopassaggio non c'è l'ascensore che ti porta al binario. Allora la domanda sorge spontanea: a cosa serve quell'ascensore? Un giovane alpino di pattuglia con i poliziotti mi dice di aspettare che sarebbe andato a prendere la sedia a rotelle. Soddisfatto e sorpreso dalla tempestiva risoluzione al mio problema mi dovetti ricredere in 5 minuti, la risposta che hanno dato all'alpino è stata la seguente: senza preventiva richiesta non è possibile. Chiaro anch'io ho avuto preventiva richiesta da parte della mia caviglia che si sarebbe rotta in quei giorni, e del fatto che avessi dovuto prendere il treno quel giorno in tutta fretta. Comunque accompagnato da un poliziotto e un alpino ho attraversato i binari con le stampelle, una faticaccia considerati i 40° gradi all'ombra. Lasciato gli agenti, tento la salita sul treno che ho dovuto fare con il sedere non riuscendo in altro modo. Salito sul treno mi sono seduto sullo sgabello fuori dallo scompartimento vicino alle porte nella speranza di vedere il capotreno per comunicargli dei disagi avuti e che a Casalmaggiore sarei dovuto scendere, non vedo nessuno, passa il macchinista e chiedo se una volta partiti avessi potuto parlare con il capotreno, bhè da Brescia a Casalmaggiore io non ho visto nessuno, solo tanto sporco e caldo e a scendere dal treno mi sono arrangiato, anche la gente che saliva sul treno che doveva fare il biglietto non ha visto nessuno e si è fatta il viaggio gratis, questa è l'Italia e sinceramente non mi piace neanche un po', ma non venite a dirmi che un disabile ha le stesse opportunità di un normodotato, che può accedere ai servizi tranquillamente e tutta la bella storiella dell'abbattimento delle barriere architettoniche, poiché è solo quando ti trovi in certe condizioni che capisci che non è così. Inutile è stato anche parlare con il capostazione di Brescia o un suo vice poiché sorridendo mi hanno detto che i capi il weekend non lavorano, e restano solo polizia e addetti alle pulizie. Sono amareggiato e dispiaciuto, tanta pubblicità a questa nuova stazione, punto di riferimento della città, adornata di piante e fiori e luci in certi giorni dell'anno, e incapace di essere se stessa alla radice, accogliere e servire i passeggeri che transitano, poi la gente si domanda come mai vanno tutti in macchina?
Luca Maffi
Brescia
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