Le biblioteche? Un «paradiso» da riaprire

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Solo poche righe o forse neppure quelle, ma chiedo con forza a chi di dovere... riapriamo le biblioteche in città e provincia. La cultura è semplice, fatta anche di un «semplice» libro da leggere. Riapriamo le biblioteche, siamo un popolo attento e ligio a tutte le direttive si sicurezza, un libro non infetta, non uccide, ci fa vivere...

// Salvatore
Brescia
Gentile lettore, torniamo a parlare di biblioteche perché le recenti situazioni di confinamento, tra le tante altre cose, ci hanno evidenziato anche quanto sia diventato essenziale il servizio culturale delle biblioteche e quanto il sistema di quelle bresciane sia efficiente e apprezzato. Certo, chiama l’attenzione che oggi sia possibile andare in libreria e invece, per decreto governativo, non in biblioteca. In ogni caso diversi Comuni si sono attivati per mantenere, entro i limiti imposti da ordinanze e decreti vari, alcuni servizi. Il Comune di Brescia, a quel che ci risulta, al momento mantiene attivi tutti i servizi digitali (e l’essere inseriti nella Rete bibliotecaria provinciale amplia notevolmente l’offerta). Inoltre, sull’onda della sperimentazione fatta nel primo lockdown nei quartieri di Lamarmora e Casazza, si prepara ad avviare un servizio di volontari per la consegna a domicilio, insieme alla spesa, anche di libri: per pensionati, categorie fragili e persone in quarantena. Invece per disposizione della Prefettura, nella logica di limitare il più possibile la circolazione di persone, resta sospeso l’uso dei locker, gli armadietti per il ritiro e la restituzione dei libri. Appena sarà possibile, il Comune è intenzionato a riattivarli. Sì, anche senza arrivare al paradosso dello scrittore Jorge Luis Borges che immaginava il Paradiso come una grande biblioteca, possiamo proprio dire che, tra le tante altre cose, sentiamo la mancanza anche delle biblioteche (ri)aperte... (g.c.)

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