Lavori e disagi davanti al «Libraccio»
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Sono l’amministratore della libreria Libraccio ed immagino che pubblicare nuovamente un’ennesima lettera sul calvario di Corso Magenta sia una scelta difficile ma non posso esimermi da scriverLe ancora. Le avevo anticipato dell’imminente cantiere e dei danni che la nostra attività e tutta la via avrebbero subito, ma le modalità vanno oltre alle più pessime previsioni. Non solo si chiude la viabilità e gli accessi alla via, ma il cantiere non mette nemmeno in comunicazione il marciapiede destro con il marciapiede sinistro. Ho provato a chiamare in Comune e a contattare i responsabili di A2A che mi hanno rassicurato che non sarebbe successo, e avrebbero aperto un passaggio prima di continuare a transennare ma in realtà oggi è così. Non contenti, inoltre, aprendo e scavando con la ruspa gli addetti in una settimana sono riusciti a tranciare i cavi della corrente «accidentalmente», lasciandoci senza luce e corrente appunto per più di un’ora, ben 4 volte. La nostra esasperazione supera la soglia del tollerabile e i danni che prospettavamo iniziano ad essere quantificabili.La gestione dell’ultimo disagio infine merita di essere raccontata: martedì 6 agosto manca ancora una volta la corrente ma questa volta tagliano solo una fase su tre: in negozio abbiamo circa 70 persone in attesa che si trovano improvvisamente parzialmente al buio, al caldo, senza possibilità di essere serviti (due fasi cmq funzionano e un po’ di luce c'è). Naturalmente esco per chiedere lumi e mi viene risposto in malo modo dai lavoratori testualmente che stanno lavorando e di lasciarli in pace. Bene, ma anche a noi pareva di lavorare e di non essere al mare: la nostra sfortuna è che pare non importare ad alcuno. Non mi perdo d’animo: sono le 17.20 circa, ora del trancio del cavo, provo a chiamare A2A. Peccato che né al numero verde né ai numeri telefonici fissi risponda qualcuno: è prevista risposta solo fino alle 17.00. Non mi perdo d’animo e, con il palmare, cerco su internet l’emergenza guasti per capire il tempo di intervento ... niente da fare ... scopro che tutti i link finiscono con un «il numero che le serve è sulla bolletta!». Certo posso provare ad andare in ufficio e al buio cercarla, ma mi tocca constatare che sono uno sprovveduto che non gira con la bolletta sempre pronta in tasca. Non mi perdo d’animo nemmeno adesso; sono le 17.50 vado al cantiere leggo il numero di riferimento del responsabile scritto sul cartello esposto per legge … lo compongo e scopro che è sbagliato, risponde una persona ignara. Vorrei capire. Sono le 17.52 e cadono anche le altre due fasi: buoi totale. Provo ad avvisare i lavoratori e vengo apostrofato dicendo che loro non hanno fatto nulla: arriva dopo poco un addetto A2A che mi dice che hanno tirato giù la corrente loro per riparare il guasto ... alle 18.35 tornerà la corrente. Avevo scritto che mi sarei rivolto ad un avvocato e quando avrò quantificato i danni lo farò. Nel frattempo come posso difendere la mia attività? Poi ho riflettuto e Le scrivo in cerca di risposte che nessuno mi dà. Se io sono un cittadino, la strada è comunale, l’amministrazione è lì per rappresentarmi, perché mi devo difendere da chi mi rappresenta? Non dovrebbe essere l’amministrazione a farsi carico dei problemi ed intervenire con A2A e con la ditta che ha appaltato il lavoro? Allora insisto a domandarmi: ma se A2A gestisce e appalta e mi chiede di tollerare un disagio perché può succedere (trancio dei cavi) perché se lo sa non previene e provvede a fare un ponte elettrico per il tempo necessario o prevede una soluzione per evitarlo? Se invece è una fatalità non prevedibile perché non succede mai 4 volte in una settimana non è imperizia della ditta appaltatrice? Quindi perché A2A insiste ad operare quando può creare disagi? Perché non lavorano di notte se di giorno non sono in grado di creare disagi pericolosi? E ancora: perché sabato e domenica i cantieri sono chiusi se sappiamo che è un disagio non dovrebbero prodigarsi per finire celermente? Perché alla mia richiesta di creare un passaggio fra i due marciapiedi mi viene risposto che ne va della sicurezza del cantiere; non si può avere un passaggio in sicurezza? Potrei fare mille domande ma in verità a nessuno interessa rispondere. Allora non mi rimane che esternare quello che ho da dire scrivendoLe e rassicurando che non faremo finta di nulla.
Dott. Diego Liserani Brescia
Dott. Diego Liserani Brescia
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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