Lavori al cimitero. Peccato l’annuncio con poco preavviso

Vorrei esporre alla attenzione dei lettori la situazione del Cimitero Vantiniano. Negli ultimi giorni di ottobre, sono comparsi in prossimità dei colombari 19/20/21 cartelli che segnalavano l’imminente chiusura di questi settori a partire dal 3/11/2025 fino al 31/12/2026. Fermo restando che a fronte di infiltrazioni e cadute di calcinacci dai soffitti, i lavori sono necessari ed improcrastinabili, lascia l’amaro in bocca l’annuncio all’ultimo momento, come mi è stato confermato dagli addetti della struttura. Ovviamente ad averlo saputo prima, molti si sarebbero ben guardati da portare fiori freschi, che fino all’inizio del 2027, sempre che le tempistiche vengano rispettate, non potremo cambiare. Mi permetto anche di aggiungere che novembre, non solo la settimana che porta al giorno dei defunti, è da sempre considerato il mese della commemorazione e del ricordo dei propri cari e considerato che questi lavori dureranno per un periodo molto lungo, si potevano cominciare magari con un paio di settimane di agio, anche per rispetto di chi viene da fuori a trovare i propri defunti in questo periodo. E si trova senza saperlo a non potergli fare visita. Si poteva insomma interdire in questo periodo solo i punti di reale e grande rischio, che sono visibili a tutti, anche a chi non è esperto del settore. Tra l’altro il problema è noto non di certo da oggi, ma da molti anni e visto che questa amministrazione, pur con alcune figure diverse, governa ininterrottamente dal 2013, credo che fosse a conoscenza della criticità di questa situazione. Ritengo che il patrimonio artistico, il Cimitero Vantiniano lo è, meriterebbe una manutenzione fatta con la cura del buon padre di famiglia, come si diceva una volta, in modo da evitare di arrivare a questi punti, che poi comportano spese ancor più ingenti per il ripristino e la messa in sicurezza.
Massimiliano MenozziBrescia
Caro Massimiliano, ci verrebbe da ribattere che comprendiamo il disappunto, ma i lavori prima o poi vanno fatti. Non vogliamo però essere superficiali, perciò giriamo perplessità e quesiti al Comune. La sua lettera ci dà tuttavia spunto per sottolineare un tratto distintivo delle nostre comunità: la commemorazione dei defunti nei luoghi ad essi dedicati. Una frequentazione, quella dei camposanti, che attinge linfa da tradizioni antiche e rischia di andare via via scemando a causa della riduzione a fatto privato di qualcosa che per innumerevoli generazioni è appartenuta alla sfera del pubblico. Se infatti il dolore è un sentimento intimo, il ricordo di chi ci ha preceduto ha un valore più ampio, comunitario diremmo. Ben vengano allora i lavori di manutenzione al Vantiniano e in generale nei cimiteri, ma altrettanto le osservazioni come la sua, che fanno da pungolo al Comune affinché i lavori siano eseguiti a regola d’arte, dando testimonianza a noi di qualcuno che tiene viva una encomiabile e condivisibile premura (g. bar.)
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