L’assistenza attesa e la beffa amara della burocrazia

Chiedo cortesemente spazio nella vostra rubrica, per sfogare l’amarezza che da qualche giorno mi accompagna, ripensando a quanto accaduto per la richiesta di Legge 104 per l’assistenza alla mia mamma. A gennaio una diagnosi infausta e l’avvio in contemporanea delle cure palliative presso il nostro domicilio. Un servizio puntuale e preciso, svolto da personale preparato e di grande umanità, che il Servizio Sanitario Nazionale affianca a pazienti e familiari di malati che affrontano la fase avanzata della malattia e che, purtroppo, non hanno altre aspettative se non gestire i sintomi e le scelte terapeutiche del fine vita. Fin da subito mi attivo per richiedere l’aspettativa con la Legge 104 sapendo che il tempo sarà il più grande degli ostacoli... Quindi l’11 febbraio, dopo essermi tesserata alla Cisl, procedo con la domanda presso l’ufficio competente nella sede di Brescia e inizio a contare i giorni in attesa di quella benedetta lettera di risposta. Che non arriva! Mi dicono che adesso è tutto accentrato nelle sedi Inps e che gli uffici di via Duca degli Abruzzi in città non possono più intervenire, nemmeno per avere informazioni riguardanti lo stato delle pratiche. Sono una dipendente dell’Ospedale Civile, quindi agevolata nel reperire numeri di telefono, contatti con uffici e personale e informazioni di vario genere. Ma stavolta non se ne viene a capo! La colpa sembrerebbe di questa nuova procedura dove l’Inps gestisce tutto. (Brescia è una delle città sperimentali di questo nuovo progetto). Contatto anche l’Inps che mi conferma che generalmente la chiamata a visita arriva in 30 giorni ma, per i malati come mia mamma, i tempi si riducono a 15. Ma della risposta cartacea da parte loro nessuna traccia! Oltre all’ostacolo del tempo, quello della burocrazia... Il senso di sconforto aumenta sempre più e mia mamma ovviamente si aggrava. Finalmente il portalettere mi consegna la tanto agognata risposta: accettata! È il 22 aprile 2025. Il funerale di mia mamma il 16 aprile 2025.
Anna B.Cara Anna, innanzi tutto un abbraccio e condoglianze sincere, per la sua mamma. In secondo luogo grazie, per aver condiviso lo scempio di una burocrazia che fa da muro, anziché da porta, contribuendo a far perdere fiducia nelle istituzioni nella loro interezza, in uno Stato che detta le regole ma le sue stesse regole non le rispetta. Non volendo però cadere nel populismo, evitiamo ogni retorica, appellandoci alle persone, che fanno sempre la differenza. Questa lettera la giriamo formalmente al direttore dell’Inps, alla ministra competente, ai nostri parlamentari. Perché ciò che ha passato lei non si ripeta. (g. bar.)
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