Lasciati a piedi dall’autobus senza un perché

A scriverle è un docente di scuola secondaria di primo grado in servizio a Pralboino in provincia di Brescia. Al momento sto scrivendo da un taxi.
Sono domiciliato nel Comune di Brescia, precisamente nella zona del centro.
Essendo in servizio a Pralboino acquisto regolarmente l’abbonamento mensile di 92 euro per prendere l’autobus della linea LS016. Finito un collegio docenti ho preso il mio solito autobus delle 19.20 circa (l’ultimo per rientrare a Brescia), arrivato a Leno però l’autista, che non ho mai visto fino a questo momento, ci dice di scendere a Leno per fare il cambio, insospettito scendo dall’autobus e l’autista fa apparire la dicitura «fuori servizio». L’autista praticamente ha pensato bene di lasciarci a piedi per andare probabilmente a cenare.
Siamo rimasti a piedi io e altre 3 persone. Questo non è assolutamente accettabile in considerazione del fatto che spendo mensilmente 92 euro per avere un servizio, adesso pagherò il taxi ma siamo già a quota 41 euro e prevedo di arrivare anche a 50. Chi mi rimborserà i 50 euro? Chiedo un aiuto al Giornale di Brescia per denunciare questa vicenda e ottenere magari un rimborso da parte di Arriva. In ogni caso chiamerò la società per la lamentela.
Lettera firmata
Caro lettore,
vorremmo mostrare aplomb britannico, dire che gli inconvenienti capitano, suggerire che forse non è andata proprio così, che magari il mezzo era guasto, che probabilmente si è trattato di un fraintendimento… Vorremmo. Non ci riusciamo. Perché oltre al disservizio è mancata da parte dell’azienda qualsiasi comunicazione tempestiva e questo di per sé è già un torto. Poi, per amor del cielo, se arriverà una spiegazione esaustiva saremo contenti di informarne i lettori, in caso contrario ciò che è successo non è degno d’un paese civile e non basteranno cinquanta euro per rimborsare il tempo perso e il disagio subito. (g. bar.)
P.S. Attendiamo di conoscere se dalla società di trasporti le hanno risposto, considerato che «Arriva», per chi attende i bus, dovrebbe essere una certezza, non un auspicio.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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